Auguste Comte

Auguste Comte

Auguste Comte, filosofo francese, è stato il primo a dare il nome di “sociologia” al campo delle scienze sociali, influenzando molti intellettuali sociali del XIX secolo.


A. Comte – Ritratto

Auguste Comte e l’origine della sociologia

In Francia, sulla scia della Rivoluzione francese, si formò la figura del filosofo Auguste Comte, che rifiutò la religione e la nobiltà, concentrandosi invece sullo studio della società, che chiamò “sociologia“. Suddivise la materia in due categorie: le forze che tengono insieme la società (“statica sociale“) e quelle che guidano il cambiamento sociale (“dinamica sociale“). Le idee di Comte e l’uso di metodi scientifici fecero progredire notevolmente il settore e il campo d’indagine metodologica.

Biografia prima

Isidore Marie Auguste François Xavier Comte nacque il 19 gennaio 1798, a Montpellier, in Francia. La sua nascita si colloca all’ombra della Rivoluzione francese e nel momento in cui la scienza e la tecnologia moderne danno vita alla Rivoluzione industriale. Durante questo periodo, la società europea sperimentò violenti conflitti e sentimenti di alienazione. La fiducia nelle credenze e nelle istituzioni consolidate fu distrutta. Comte, sulla base di queste dinamiche, trascorse gran parte della sua vita sviluppando una filosofia per un nuovo ordine sociale in mezzo al caos e all’incertezza.

Il padre, Louis, funzionario fiscale del governo, e la madre, Rosalie (Boyer) Comte, erano entrambi monarchici e devoti cattolici romani. Tuttavia, mentre frequentava l’Università di Montpellier, Comte abbandonò questi atteggiamenti a favore del repubblicanesimo, ispirato alla Rivoluzione francese, che avrebbe influenzato le sue opere successive.

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Nel 1814, entrò all’École Polytechnique e si dimostrò un brillante matematico e scienziato. Lasciò la scuola prima di diplomarsi, e si stabilì a Parigi senza un modo valido per mantenersi. Si guadagnò da vivere insegnando matematica e giornalismo; dedicandosi, nel contempo, allo studio dell’economia, della storia e della filosofia.

A 19 anni, Comte incontrò Henri de Saint-Simon, un teorico sociale interessato alle riforme utopiche e uno dei primi fondatori del socialismo europeo. Profondamente influenzato da Saint-Simon, Comte divenne suo segretario e collaboratore. Nel 1824 il sodalizio terminò, a causa di una controversia sulla paternità degli scritti della coppia, ma l’influenza di Saint-Simon rimase per tutta la vita di Comte. Importante è sottolineare che questi venne considerato anche  il fondatore del Positivismo.

Ideali filosofici e sociologia

Da solo, Comte sviluppò una dottrina sociale basata su principi scientifici. Nel 1826 iniziò a presentare una serie di conferenze a un gruppo di illustri intellettuali francesi. Però, a circa un terzo del ciclo di conferenze, ebbe un esaurimento nervoso. Nonostante i periodici ricoveri in ospedale, nei 15 anni successivi, produsse la sua opera principale, il “Corso di filosofia positiva in sei volumi”. In quest’opera, Comte sostenne che, come avveniva per il mondo fisico, anche la società operava secondo leggi proprie.

Gli sforzi di Comte favorirono lo studio della società e lo sviluppo della sociologia. In questo periodo si mantenne con un posto all‘École Polytechnique, ma si scontrò con gli amministratori e fu licenziato nel 1842. Nello stesso anno divorziò dalla moglie, Caroline Massin Comte, dopo 17 anni di matrimonio conflittuale. Da quel momento in poi, si affidò al sostegno di amici e benefattori.

Nel 1844, Comte ebbe una relazione con Clotilde de Vaux, aristocratica e scrittrice francese. Dato che non era divorziata dal marito, (dicesi, donnaiolo), la sua relazione con Comte rimase platonica, anche se i due erano profondamente innamorati. Dopo la morte di lei, nel 1846, Comte scrisse il “Sistema di politica positiva“. Nella sua formulazione di una “religione dell’umanità“, Comte propose un ordine religioso basato sulla ragione e sull’umanità, enfatizzando la moralità come pietra angolare dell’organizzazione politica umana.

La morte

Comte continuò a perfezionare e promuovere il suo “nuovo ordine mondiale”, cercando di unificare storia, psicologia ed economia attraverso la comprensione scientifica della società. Il suo lavoro fu ampiamente divulgato dagli intellettuali europei e influenzò il pensiero di Karl Marx, John Stuart Mill e George Eliot. Morì di cancro allo stomaco a Parigi il 5 settembre 1857. Benché fosse considerato da molti un egocentrico, si dedicò comunque costantemente al miglioramento della società.

Altro.