Esperienze di museologia musicale. Martedì 5 aprile 2022

Esperienze di museologia musicale. Martedì 5 aprile 2022

L’arte dei suoni in bella mostra. Esperienze di museologia musicale

Berenice vendicativa, drama per musica, recitato a Piazzola sul Brenta, incisione allegata al libretto (Padova, Frambotto, 1680) Bologna, Museo della Musica, Lo.1782, tav. 13r

Bologna e il suo ricchissimo patrimonio storico-musicale ispirano la giornata internazionale di studi L’arte dei suoni in bella mostra: esperienze di museologia musicale, che nella giornata di martedì 5 aprile 2022 collegherà idealmente due eminenti istituzioni cittadine operanti nell’ambito della tutela, gestione e Poi valorizzazione dei beni musicali: il Museo internazionale e biblioteca della musica e il Museo di San Colombano – Collezione Tagliavini.

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L’iniziativa è promossa dalla Associazione culturale «Il Saggiatore musicale» con il coordinamento scientifico di Lorenzo Bianconi, professore emerito dell’Università di Bologna, in collaborazione con Istituzione Bologna Musei e con Genus Bononiae. Musei nella Città, e Poi si avvale del sostegno del Ministero della Cultura, del Servizio Patrimonio Culturale della Regione Emilia-Romagna e della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna.

La partecipazione è aperta a tutti gli interessati, con ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili. La prenotazione è obbligatoria online su 
https://www.eventbrite.it/e/298203232897.

Esperienze di museologia musicale: Martedì 5 aprile 2022 Giornata internazionale di studi a Bologna
Gli esperti convocati a Bologna per la giornata di studi – museologi, architetti, organologi, storici della musica e Poi dell’arte – sono chiamati a confrontarsi con alcune problematiche di fondo della museologia della musica, disciplina finora scarsamente istituzionalizzata che sta però acquisendo un rapido sviluppo in ragione della crescente consapevolezza di quanto importi facilitare presso il pubblico, sia esperto sia generico, la conoscenza e la comprensione dei beni materiali inerenti alla musica, nella loro eterogeneità (partiture, libri, strumenti, dipinti e testimonianze visive in genere). In primis: come possiamo ricondurre i beni esposti al loro oggetto centrale e Poi però intangibile, ossia l’opera d’arte musicale, per sua natura non visibile?

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Riconosciuta Città Creativa della Musica UNESCO nel 2006, Bologna con il suo territorio può vantare una tradizione che si esprime in una straordinaria varietà di forme in termini di beni e Poi manifestazioni musicali, a cominciare da questi due musei di particolare spicco sorti nei primi anni Duemila, entrambi riconducibili a personalità insigni nella storia europea della musica e della musicologia.
Il Museo internazionale e biblioteca della musica, inaugurato nel 2004 a Palazzo Sanguinetti e parte del sistema museale civico afferente all’Istituzione Bologna Musei, espone un’ampia selezione di volumi, strumenti e Poi dipinti di proprietà del Comune di Bologna che, nel loro nucleo primario, risalgono a padre Giovanni Battista Martini (1706-1784).

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Il Museo di San Colombano aperto nel 2010 e incluso nel circuito museale di Genus Bononiae. Musei nella Città, espone la cospicua collezione di strumenti musicali a tastiera donata da Luigi Ferdinando Tagliavini (1929-2017).
Il pregio ePoi la varietà dei materiali esibiti nei due musei, le loro distinte concezioni e Poi finalità, le specifiche problematiche affrontate nell’allestimento e Poi nella gestione offrono un patrimonio di esperienze da mettere a frutto nel campo, finora poco dissodato, della museologia musicale.

Sul versante specifico dell’organologia, il panorama europeo dei musei e delle collezioni di strumenti musicali è ricco, il dibattito annoso e assiduo. Non così per le altre fattispecie di ‘beni musicali’, codici, partiture, trattati, libri, documenti, dipinti. Su questi fronti, le modalità della comunicazione e Poi della ricontestualizzazione storica – attraverso il sistema delle didascalie, i sussidi multimediali, le pubblicazioni di contorno, le iniziative di divulgazione – versano tuttora in una fase esplorativa.

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Nel corso della giornata il profilo dei due musei bolognesi verrà messo a confronto con altri musei, musicali e no, italiani e stranieri, che presentino caratteri a vario titolo comparabili. Tra di essi, un intervento di particolare attualità sarà dedicato al Museo Nazionale Rossini inaugurato a Pesaro nel 2019, caso interessante di museo incentrato su una singola personalità artistica e Poi concepito con un intento, in senso ampio, didattico.

Programma

Museo internazionale e biblioteca della musica | Strada Maggiore 34
ore 10.45 – 13.30
Poi Saluti istituzionali
     Lorenzo Bianconi (Università di Bologna)
     Mettere in mostra l’arte dei suoni
Poi Massimo Ferretti (Scuola Normale Superiore, Pisa)
Poi Lo sguardo dello storico dell’arte
     Lucia Corrain (Università di Bologna)
PoiCome dare la parola agli strumenti scientifici: il Museo di Palazzo Poggi
    Paolo Capponcelli (PANSTUDIO architetti associati, Bologna)
   Musica nelle pause: gli allestimenti del Museo della Musica (2004) ePoi del Museo Nazionale Rossini (2019)
PoIlaria Narici (Fondazione Rossini, Pesaro)
  Il Museo Nazionale Rossini, opera in due atti e Poi un intermezzo
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Museo di San Colombano – Collezione Tagliavini | Via Parigi 5

ore 15.00 – 17.30

Saluti istituzionali

Catalina Vicens Jéldrez (Museo di San Colombano, Bologna)
Un museo per conservare il suono

Frank Bär (Germanisches Nationalmuseum, Norimberga)
Strumenti musicali nei musei – oltre la musica

Florence Gétreau (Musée de la Musique, Parigi)
1988 – 2018: regard rétrospectif et personnel sur quelques expositions musicales en France

Gabriele Rossi Rognoni (Royal College of Music, Londra)
Esporre la musica: dal progetto al cantiere

Informazioni:
Ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili.
Prenotazione obbligatoria su https://www.eventbrite.it/e/298203232897.
Per la partecipazione è Poi obbligatorio esibire il Green pass rafforzato e indossare la mascherina FFP2.

L’iniziativa è realizzata con il sostegno di: