Coronavirus, 17 morti: in Cina è allerta

Coronavirus, 17 morti: in Cina è allerta

Coronavirus: salgono a 17 i morti in Cina, tutti della provincia di Hubei. Cresce la preoccupazione per la diffusione dello stesso a seguito del primo caso accertato in America.

Un uomo, proveniente dalla città di Wuhan – focolaio dell’infezione – versa in condizioni stabili presso il Providence Regional Medical Center di Everett; nello stato di Washington.

I responsabili delle politiche sanitarie globali, hanno annunciato che stanno studiando l’emergenza del Coronavirus; ovvero un nuovo virus (dicono) simile alla SARS. Cioè il pericoloso virus della sindrome respiratoria acuta grave.

La SARS fa parte della famiglia dei coronavirus , che comprende una gamma di virus aerei. Questi possono causare infezioni con diverse fasi di gravità.

Nel caso della SARS, il primo sintomo è la febbre alta e, talvolta, la tosse. Una persona con l’infezione di solito sviluppa polmonite, che può diventare pericolosa per la vita.

Un’epidemia di SARS nel 2002-2003 ha colpito persone in ben 26 paesi; e la maggior parte dei casi si è verificata nella Cina continentale e a Hong Kong.

Nella Cina, il virus SARS ha infettato oltre 5.300 persone e portato alla morte di 349. Mentre a Hong Kong ha colpito 1.750 persone e provocato la morte di 286 persone.

Dopo il 2003, il virus SARS è stato arginato in parte. Tuttavia, nel dicembre 2019, le autorità cinesi hanno segnalato la comparsa di una serie di nuove infezioni da coronavirus.

Coronavirus: l’intervento dell’OMS

Secondo le informazioni disponibili all’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) all’inizio del 2020, 41 casi del nuovo coronavirus erano stati diagnosticati a Wuhan, la capitale della provincia di Huabei nella Cina centrale. Degli individui infetti, il numero delle vittime è salito a 17.

Le autorità cinesi hanno affermato che questi casi sembrano essere collegati alla presenza in un mercato del pesce nel centro di Wuhan.

Ma l’infezione non è stata contenuta in Cina; questo secondo nuovi rapporti. Ciò potrebbe indurre l’OMS a convocare una riunione del comitato di emergenza per indagare sulla situazione.

Nuovi casi mettono le autorità in allerta

Il 14 gennaio, le autorità thailandesi hanno riferito che, usando la sorveglianza termica, avevano intercettato una donna cinese di Wuhan di 61 anni che stava visitando il paese.

La donna era chiaramente febbrile e le autorità l’hanno trasportata dall’aeroporto di Suvarnabhumi in un ospedale, dove i medici hanno stabilito che aveva un’infezione con il nuovo coronavirus.

Tuttavia, la donna ha affermato di non aver visitato il mercato del pesce connesso con gli altri casi. Ciò suggerisce che è venuta in contatto con un’altra fonte di virus, ancora sconosciuta.

Le autorità tailandesi stanno attualmente monitorando la salute di altre 182 persone che potrebbero aver avuto contatti con la donna durante il volo per la Tailandia.

Secondo i dati riportati dal Dipartimento della Salute di Hong Kong, la donna cinese, che ha ricevuto cure mediche al suo arrivo in Tailandia, si è ora ripresa.

I casi accertati in tutto il paese, sono intorno a 400. A confermarlo Li Bin, vice ministro della Commissione nazionale per la salute. Il caso americano però desta serie perlessità. L’uomo sembra aver sostenuto di non essere mai stato nel mercato del pesce dove pare si sia diffusa l’epidemia. Inoltre la data di arrivo in USA non coinciderebbe con i primi casi di contagio.

Le preoccupazioni non sono finite

Il prof. Yuen Kwok-yung – esperto di coronavirus – dell’Università di Hong Kong, ha affermato che il sequenziamento genetico del nuovo virus rivela che circa l’ 80% è simile a quello che causa la SARS.

A seguito del caso riportato in Tailandia, il direttore generale dell’OMS, il dott. Tedros Adhanom Ghebreyesus, si consulterà con i membri del comitato di emergenza; e potrebbe convocare anche una riunione del comitato con breve preavviso. Questo, stando a una recente dichiarazione dell’OMS .

ll potenziale per il virus di diffondersi ulteriormente sembra sempre più pressante, poiché anche le autorità giapponesi hanno confermato un caso d’infezione.

I rappresentanti del ministero della salute del paese hanno annunciato che il caso riguarda un giapponese di 30 anni; che per primo ha sviluppato la febbre quando ha visitato Wuhan all’inizio di gennaio.

Al suo ritorno in Giappone, è stato ricoverato in ospedale e i medici hanno diagnosticato un’infezione con il nuovo virus simile alla SARS. Come il visitatore cinese in Thailandia, l’uomo giapponese afferma di non aver visitato il mercato del pesce legato agli altri casi d’infezione.

Le autorità sanitarie, tuttavia, hanno indicato che l’uomo era stato in contatto con altri individui con l’infezione; suggerendo che il ceppo virale può essere trasmesso da persona a persona.