Le sparatorie di massa non sono causate da malattie mentali

Le sparatorie di massa non sono causate da malattie mentali

Il database degli omicidi di massa della Columbia, rivela che le sparatorie nelle scuole non sono causate da malattie mentali.

I dati del Columbia Mass Murder Database rivelano che la psicosi e, altre gravi malattie psichiatriche, sono assenti nella maggior parte degli autori. I ricercatori che hanno esaminato 82 omicidi collettivi avvenuti almeno in parte in ambienti accademici in tutto il mondo hanno scoperto che la maggior parte degli assassini e dei tiratori di massa non aveva gravi malattie psichiatriche. Il lavoro è stato svolto da un gruppo di ricercatori del Columbia University Irving Medical Center e del New York State Psychiatric Institute (NYSPI).

I Disturbi psicotici assenti nella maggior parte delle sparatorie di massa

Lo studio, condotto dal dottor Ragy R. Girgis, ha rilevato che il 100% degli omicidi di massa è stato commesso da maschi (età media 28 anni), il 66,7% dei quali di razza caucasica. Le armi da fuoco sono state coinvolte nel 63% degli omicidi. Sebbene gravi malattie mentali, come i disturbi psicotici, tra cui la schizofrenia, non fossero presenti negli autori di questi eventi, è da notare che quasi la metà di questi tiratori di massa si è tolta la vita sulla scena del crimine. Ciò ha portato gli autori a ipotizzare che questi assassini si considerassero impegnati in una qualche forma di “atto finale”.

Secondo gli autori, lo studio è la più ampia analisi mai condotta sulle sparatorie di massa nelle scuole. La ricerca è stata pubblicata online il 27 ottobre sul Journal of Forensic Sciences.

I nostri risultati suggeriscono che le sparatorie di massa nelle scuole sono diverse da altre forme di omicidio di massa e che dovrebbero essere considerate come un fenomeno distinto”. Ha dichiarato il dottor Girgis, direttore del Center of Prevention and Evaluation (COPE), una clinica di ricerca della Columbia/NYSPI specializzata nello studio e nel trattamento di giovani adulti ad alto rischio di schizofrenia e altre psicosi.

“Per prevenire future sparatorie di massa nelle scuole, dobbiamo iniziare a concentrarci sui fattori culturali e sociali che determinano questo tipo di eventi, come la romanticizzazione delle armi e della violenza con armi da fuoco, piuttosto che sui singoli predittori”.

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Per condurre lo studio, gli autori hanno analizzato i dati del Columbia Mass Murder Database (CMMD). Questo database è stato sviluppato dal team del COPE come risorsa per ottenere una comprensione necessaria del rapporto tra le malattie mentali gravi e le sparatorie di massa. La creazione del CMMD ha comportato un’ampia revisione di 14.785 omicidi descritti pubblicamente in inglese su carta stampata o online, avvenuti in tutto il mondo tra il 1900 e il 2019.

Per lo studio sulle sparatorie di massa nelle scuole, i ricercatori hanno isolato i casi di omicidio di massa perpetrati almeno in parte in scuole, college e università e li hanno classificati in base al luogo (all’interno o all’esterno degli Stati Uniti) e all’utilizzo di armi da fuoco.

Degli 82 episodi di omicidio di massa che hanno coinvolto ambienti accademici:

  • Quasi la metà (47,6%) ha avuto sede negli Stati Uniti.
  • Coerentemente con quanto riportato in precedenza, gli autori di sparatorie di massa in ambienti accademici sono principalmente caucasici (66,7%) e maschi (100%).
  • La maggior parte ha utilizzato armi da fuoco (63,2%), generalmente semi-automatiche o completamente automatiche.
  • Circa la metà (45,6%) delle sparatorie di massa nelle scuole si è conclusa con il suicidio dell’autore.

Nella maggior parte dei casi non sono state riscontrate gravi malattie mentali (ad esempio, psicosi); quando erano presenti, i sintomi psicotici erano più spesso associati a omicidi di massa commessi con mezzi diversi dalle armi da fuoco. Il coautore Paul S. Appelbaum, MD, professore di psichiatria, medicina e legge alla Columbia, ha affermato che identificare la malattia psichiatrica come causa primaria della violenza è fuorviante.

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I risultati suggeriscono con forza che, quando si parla di sparatorie di massa nelle scuole, ci si concentra sulla malattia mentale, in particolare sulla malattia psicotica, e si tralasciano altri fattori che contribuiscono alla stragrande maggioranza dei casi, oltre a esacerbare il già diffuso stigma che circonda le malattie mentali gravi”. Ha concluso il dottor Appelbaum.

I risultati, secondo i ricercatori, potrebbero aiutare i legislatori e le forze dell’ordine a comprendere il fenomeno delle sparatorie di massa nelle scuole. E a capire, inoltre, come si differenziano da altri tipi di omicidi di massa. Individuando i giovani che possono essere problematici ma non necessariamente schizofrenici o pazzi. Gli autori sottolineano che questi dati non possono essere utilizzati per prevedere il comportamento a livello individuale.