Maria Carolina D’Asburgo e la reggia esoterica

Maria Carolina D’Asburgo e la reggia esoterica

Maria Carolina D’Asburgo è nota per essere la consorte di Ferdinando IV. Rancorosa e fredda con chi le pestava i piedi. Incostante e lunatica, per di più licenziosa ed avvezza al tradimento. Diversamente, pochi sanno della sua passione per la massoneria napoletana. Studiosa e affascinante cultrice di tutto ciò che è mistero.

Maria Carolina D'Asburgo
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La reggia esoterica di Caserta

Maria Carolina D'Asburgo

Maria Carolina D’Asburgo è figlia di un massone. Il duca Francesco Stefano, alchemico e massone dal 1731, aderisce prima ad una loggia all’Aja e poi alla famosa loggia di Vienna. La sovrana ha deciso di lasciare ai posteri testimonianza di questa sua passione attraverso un messaggio a cielo aperto. La Reggia di Caserta. Piena di simbolismi esoterici ed iniziatici niente affatto celati. La reggia nasce allo stesso modo delle antiche cattedrali. È localizzata anche in un area speciale. Sopra le ley lines, conosciute con il nome di linee della prateria o linee del drago. L’energia di queste linee conduttrici possono essere positive per la psiche umana, come l’opposto, dispensatrici di energie negative. Lungo queste linee le popolazioni preistoriche, le antiche civiltà, e i costruttori del medioevo erigevano: osservatori, templi, abbazie. Ad Esempio Stonehenge e la piramide di Giza. Esattamente come la Reggia di Caserta.

I misteri della facciata

Progetto di luigi vanvitelli, parte centrale della facciata della reggia di caserta, 1750-58 ca

Nella facciata si trova un omega, un tao, una piramide: l’inizio e la fine di un percorso. Inoltre ci sono strutture identiche a quelle ricordate nel Tempio di Salomone. Le colonne Yachin e Boaz. Infatti sono due colonne simboliche rinvenute spesso come elementi architettonici nelle costruzioni con evidente matrice esoterica. In particolare il frontone del palazzo ha gli angoli che danno tutti e tre il numero 999: 180°(1+8+0=9), 36°(3+6=9), 36°(3+6=9).

Nove sono le muse nel giardino della reggia. Il 9 rappresenta l’immagine completa dei tre Mondi: il materiale, lo spirituale e l’animico. È dunque simbolo di verità totale e completa. Concetto per di più rafforzato dal fatto che il 9, moltiplicato per qualsiasi numero dà un prodotto che riproduce sempre il 9. Il 9 è un numero dal significato universale, in quanto nove sono le “sfere celesti”, ed altrettanti gli spiriti incaricati di governarle.

Maria D’Asburgo e la numerologia esoterica

La reggia di Caserta ha una pianta rettangolare. Articolata su corpi di fabbrica affacciati su 4 grandi cortili interni. Il numero 4 è associato alla materia e alla Terra. 4 sono i punti cardinali. Per i Pitagorici 4 rappresenta la giustizia. Simbolo associato al 4 è la croce. Infatti la pianta della reggia da vita a diverse croci.
Le cappelle del complesso sono 7. La più importante è quella Palatina. Sette sono i gradini per accedere al tempio italico nei giardini. Il 7 è un numero caro ai massoni. Analogamente sette anni dura l’apprendistato massonico. Il 7 è anche il numero della creazione.
Il numero 8 lo troviamo nelle colonne della cappella palatina. 8 sono i quadri dedicati alla Madonna nella stessa cappella. Il numero dell’equilibrio cosmico è 8. 8 sono i bracci del dharmachakra simbolo del buddismo. 8 i trigrammi dell‘I ching.

Il giardino come itinerario iniziatico

Ulteriore mistero avvolge le statue dei giardini. Commissionato dal botanico tedesco John Andreas Graefer e dall’architetto Carlo Vanvitelli. In un clima culturale dominato dalla figura di Raimondo Di Sangro, Principe di Sansevero esoterista. Maria Carolina, adepta della massoneria napoletana, volle perciò nascondere nel giardino una sorta di itinerario iniziatico. Attraverso una serie di tappe segnate dalla chiara valenza simbolica. Come la piramide, il sepolcreto neogotico e il tempietto a tholos che campeggia al centro del labirinto. Si conclude nello spazio incantato del laghetto dedicato a Venere.
In particolar tra le statue inserite nei boschetti si trova un uomo con tre occhi. Simbolo dell’occhio onniveggente. Difatti nel cervello umano c’è una minuscola ghiandola chiamata pineale. Secondo alcuni è paragonabile all’occhio di RA e corrisponde all’occhio dei ciclopi. Hitler credeva nell’esistenza del terzo occhio. Avere “intuizione magica” era l’idea di Hitler dell’obiettivo del progresso umano.