Sisma 11 anni dopo: tra commozione e coronavirus

Sisma 11 anni dopo: tra commozione e coronavirus

L’AQUILA – Sisma 11 anni dopo, tra commozione e coronavirus. Oggi del 2009, alle 3.32, si verificava il terremoto che provocò 309 vittime. Una tragedia immane, una ferita non ancora rimarginata e che, molto probabilmente, non guarirà mai. Quest’anno, a causa della pandemia da Covid 19, non è stato neanche possibile svolgere la tradizionale fiaccolata che, nella notte tra il 5 e il 6 aprile, impone a tutti di non dimenticare cosa è accaduto.

Intanto in una lettera inviata al Comune dell’Aquila il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha scritto:

“Il ricordo della notte del 6 aprile di undici anni or sono è impresso con caratteri indelebili nelle menti e nei cuori dei cittadini de L’Aquila e di tutti gli italiani. Un terribile terremoto portò morte e devastazioni. Gettò numerose famiglie nella sofferenza e talvolta nella disperazione. Rese inaccessibili abitazioni, edifici, strade, costringendo a un percorso fortemente impegnativo, prima di sopravvivenza, poi di ricostruzione”.

Sisma 11 anni dopo, tra commozione e coronavirus

Tutto vero e giusto. Il capo dello Stato ha poi proseguito:

“La ricorrenza di quest’anno si celebra in un contesto eccezionale, determinato da una pericolosa pandemia. Un’emergenza nazionale e globale si è sovrapposta a quell’itinerario di ricostruzione che gli aquilani stanno percorrendo, che ha già prodotto risultati importanti ma che richiede ancora dedizione, tenacia e lavoro”.

Per Mattarella “la ricostruzione de L’Aquila resta una priorità e un impegno inderogabile per la repubblica”. Ecco invece cosa ha dichiarato la Presidente del Senato Elisabetta Casellati:

“Undici anni fa il terribile terremoto che devastò L’Aquila si portò via la vita di 309 italiani. Quest’anno l’anniversario di quell’evento luttuoso cade nel pieno dell’emergenza Coronavirus e non sarà possibile celebrare alcuna commemorazione pubblica. Per questo oggi è ancora più importante che il Paese intero ricordi e sia unito nel cordoglio”.

Affermazioni pienamente condivisibili. Casellati ha poi aggiunto:

“Per le popolazioni colpite dal sisma del 2009, l’epidemia comporta un grave peggioramento delle condizioni di vita e una pesante battuta d’arresto per le speranze di ripresa economica e di ricostruzione che attendono da anni di diventare realtà. Nella fase post emergenza sanitaria che richiederà il massimo sforzo di Governo e Parlamento per sostenere le famiglie e i settori produttivi del Paese, alle comunità dei territori messi in ginocchio dagli eventi sismici occorrerà garantire una volta per tutte risposte efficaci”.

Abruzzo.