Tumore alle ovaie: in arrivo potenziale terapia

Tumore alle ovaie: in arrivo potenziale terapia

Il tumore alle ovaie, rappresenta per la ricerca una delle necessità più urgenti da debellare. Infatti, si stima che, la sopravvivenza a cinque anni, dei pazienti con cancro ovarico avanzato, è tra il 10% e il 30%.

Un nuovo studio è riuscito a individuare che il gene chiamato DOT1L, non solo sembra giocare un ruolo importante nella progressione e nella gravità del cancro alle ovaie; in quanto gli inibitori dell’enzima DOT1L possono offrire un nuovo approccio terapeutico per la malattia.

La fonte e il relativo dossier sono appartenenti all’Università dell’Alabama a Birmingham, e sono stati recentemente pubblicati sulla rivista Oncogenesis.

Ph. wikimedia.org – Diagramma che illustra la fase 1 del cancro ovarico

In un’altra ricerca, è stato scoperto che il DOT1L è sovraespresso in diversi tipi di cancro, e il recente lavoro clinico ha mostrato attività antiproliferativa sinergica per un inibitore DOT1L contro la leucemia MLL-riarrangiata (cioè il gene che è ‘rotto’ e posizionato in un punto ‘errato’ del cromosoma).

I ricercatori della U.A.B (Università dell’Alabama a Birmingham) hanno individuato che il DOT1L favorisce la crescita tumorale del cancro ovarico, stimolando le vie metaboliche pro-tumorali e bloccando la morte cellulare programmata chiamata apoptosi.

Il team è guidato da Romi Gupta, Ph.D., assistente professore di biochimica e genetica molecolare.

Dalla ricerca di Gupta e colleghi, che hanno prima esaminato le serie di dati dai pazienti, si evince che l’espressione di DOT1L è significativamente più alta nei tessuti di pazienti con cancro ovarico rispetto ai tessuti di pazienti sani. Inoltre, i pazienti con tumori ovarici che avevano un’alta espressione di DOT1L hanno mostrato una sopravvivenza libera da progressione più breve; e tassi di sopravvivenza globale più corti rispetto ai pazienti i cui tumori ovarici che avevano una minore espressione di DOT1L.

Tumore alle ovaie: ecco quanto riporta la ricerca

<<DOT1L è un istone metiltransferasi che metila epigeneticamente l’istone H3 lisina 79 nella cromatina, e questo altera l’espressione genica nelle cellule. I ricercatori dell’UAB hanno scoperto che EPZ-5676 – un inibitore di DOT1L che è stato usato in diversi studi clinici per trattare la leucemia MLL – è stato in grado di bloccare la crescita delle cellule di cancro ovarico in cultura. EPZ-5676 ha anche bloccato significativamente la crescita del tumore ovarico sottocutaneo in un modello di xenotrapianto nel topo.

Meccanicamente, l’inibizione di DOT1L ha abbassato l’espressione di vari geni che sono richiesti per le vie biosintetiche; e ha ridotto i livelli di metaboliti biosintetici essenziali nelle cellule di cancro ovarico. L’inibizione di DOT1L ha anche incrementato i geni coinvolti nella morte cellulare programmata; che a sua volta, ha aumentato la morte cellulare apoptotica delle cellule di cancro ovarico in coltura. L’inibizione farmacologica di DOT1L ha anche aumentato l’espressione dei ligante per le cellule killer naturali in alcune delle linee cellulari di cancro ovarico testate.

Questi cambiamenti di espressione genica visti nelle cellule trattate con l’inibitore DOT1L suggeriscono quindi che la sovraespressione di DOT1L nel cancro ovarico porta a forniture abbondanti dei metaboliti necessari per una rapida crescita tumorale e protegge anche dalla morte delle cellule tumorali causata dall’apoptosi o dall’attacco delle cellule killer naturali>>.

DOT1L – Disruptor of telomeric silencing 1-like

Co-autori con Gupta per lo studio, “Disruptor of telomeric silencing 1-like promotes ovarian cancer tumor growth by stimulating pro-tumorigenic metabolic pathways and blocking apoptosis”, sono Suresh Chava, Suresh Bugide e Yvonne J.K. Edwards; UAB Department of Biochemistry and Molecular Genetics. Tutto con Il supporto del National Institutes of Health.

I nostri risultati suggeriscono che DOT1L potrebbe essere un bersaglio farmacologico per la terapia del Tumore alle ovaie“; conclude Gupta. “Sarà anche utile in combinazione con altri agenti immunoterapeutici per migliorare ulteriormente la loro efficacia nel trattamento del cancro ovarico”. 

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