Tutelare la mozzarella di bufala dop, ecco perché è importante

Tutelare la mozzarella di bufala dop, ecco perché è importante

NAPOLI – Tutelare la mozzarella di bufala dop, ecco perché è importante. Nei giorni scorsi le autorità spagnole hanno denunciato un caseificio locale per frode contro la salute pubblica, frode alimentare e pubblicità ingannevole. Commercializzava a Barcellona e in Catalogna un prodotto ‘italian sounding’, vendendolo come “mozzarella 100% latte di bufala” ma che in realtà era realizzata con percentuali di latte vaccino comprese tra il 9,35% e il 22,10%.

Finisce dunque con un successo per l’Italia l’azione intrapresa dall’Ispettorato Centrale Qualità e Repressione Frodi del Ministero delle Politiche agricole (Icqrf). Tutto era partito da una segnalazione fatta dal Consorzio di Tutela della Mozzarella di Bufala Campana Dop nell’ottobre 2018 sull’irregolarità della mozzarella spagnola, che in maniera fraudolenta erodeva così quote di mercato alla bufala campana.

Se, appunto, la bufala non avesse goduto di alcuna certificazione di qualità, tutto ciò sarebbe stato molto più difficile. Proprio così. La svolta era arrivata da nuovi esami, effettuati dal laboratorio spagnolo Merieux Nutrisciences – Silliker Iberica. Si era testata ancora una volta la presenza di latte vaccino in ulteriori campioni di prodotto iberico sottoposti a controlli.

Tutelare la mozzarella di bufala dop, ecco perché è importante

Ma c’è anche un altro problema. Confagricoltura, infatti, ha recentemente evidenziato che la proroga al disciplinare di produzione, fino al 30 giugno, dell’utilizzo di latte congelato da parte dei caseifici per la mozzarella di bufala campana Dop non aiuta il settore dell’allevamento e non valorizza l’immagine del prodotto verso i consumatori.

Il decreto ministeriale varato dal governo, inizialmente approvato a marzo scorso in epoca di lockdown, secondo Confagricoltura non ha portato benefici ai produttori. Inoltre ha generato una situazione di confusione e poca trasparenza che andava corretta anziché accresciuta. Per Confagricoltura bisognerà completare il percorso definito dal decreto ministeriale 9406 del 2014, della tracciabilità del latte di bufala:

“Chiediamo attenzione, trasparenza e tracciabilità per il comparto dell’allevamento della bufala. Decisamente strategico, perché coinvolge oltre 2600 allevamenti, 400mila capi, 100 caseifici e più di 20.000 addetti, con 47 milioni di kg di mozzarelle e con oltre il 30% del prodotto esportato. Numeri che dimostrano come la mozzarella di bufala campana sia il più importante marchio Dop del Centro-Sud Italia”.