4 Casi irrisolti di Cronaca Internazionale

4 Casi irrisolti di Cronaca Internazionale

Quest’oggi, raccontiamo di 4 Casi irrisolti di Cronaca, che sono passati alla storia per via delle troppe anomalie. In tutto il mondo, ci sono serial killer ancora in libertà, anche a distanza di anni dai crimini interessati. E, troppo spesso, sia la loro identità che quella delle vittime, resta sconosciuta. Donne aggredite e brutalizzate. Uomini massacrati, senza apparente motivazione. Bambini scomparsi e vittime di individui senza morale … un’amara sintesi di un copione già visto che, lapalissiano si ripete.

Che si tratti di cronaca, o di storie misteriose, il finale spesso, non è soddisfacente. Sia perché ci si aspetta un lieto fine, che il più delle volte non c’è, per sua stessa natura. Sia perché molte vicende, sono talmente intricate, che anche gli investigatori più scaltri sono spesso costretti ad arrendersi. Quindi, cosa succede quando una storia, soprattutto se triste e truce non ha il finale desiderato? 

4 Casi irrisolti di Cronaca: dal New Messico a Chicago 

Uno dei casi, che rientra in tali serie è la storia di Tara Calico. Era la mattina del 20 settembre 1988 a Belen, nel New Mexico; sembrava una giornata perfetta per andare in bicicletta o passeggiare tranquillamente all’aria aperta. Tara Calico, quella mattina, prese in prestito la bici rosa di sua madre per fare un giro.

Era una ragazza estroversa e attiva, lavorava come cassiera di banca e studiava per diventare psicologa (o psichiatra). In quel lontano giorno, stando a quanto riportato dalle fonti, aveva deciso di giocare a tennis, nel primo pomeriggio; però aveva anche chiesto a sua madre di seguirla, nel caso avesse forato una gomma o non fosse tornata a casa entro mezzogiorno. 

Tara, non fece più ritorno.

Iniziarono le indagini. Ogni pista finì in un vicolo cieco fino a quando, un anno dopo, fu trovata una foto che ritraeva una giovane donna, all’incirca della sua età insieme a un ragazzo scomparso: entrambi erano imbavagliati e legati.

4 Casi irrisolti di Cronaca
Tara Calico

La fotografia in Polaroid era stata trovata in un parcheggio fuori da un Junior Food Store in Florida. Il ragazzo nella foto corrispondeva al profilo di un bambino, scomparso tempo prima, di circa nove anni; il nome Michael Henley.

Quest’ultimo, era svanito nella stessa zona di Calico, nell’aprile 1988, mentre cacciava i tacchini con suo padre. Nell’istantanea sembravano trovarsi nel retro di un furgone; tra loro – visibili – pochi oggetti. Risalta, nella foto, una copia di un libro scritto da VC Andrews, l’autore preferito dalla Calico, che giaceva proprio accanto alla ragazza.

Inizialmente, la madre di Tara disse che la giovane nella foto non era sua figlia; ma poi si accorse che nella fotografia la stessa aveva una cicatrice identica, un tratto distintivo che la convinse a credere che si trattava proprio di lei. Tuttavia, a causa della mancanza di prove, molti esperti respinsero la prova.

Nel 1990, il corpo di Michael Henley fu trovato nelle montagne Zuni, proprio dove, nel giorno della scomparsa, stava cacciando. Quindi, fu definitivamente scollegato dal caso della Calico. La teoria secondo cui i due furono rapiti insieme e portati in Florida non ebbe seguito. Anche l’analisi dell’FBI si concluse senza alcuno sviluppo.

I piedi amputati: un caso da brivido

Nel 2007, una ragazza stava vagando per una spiaggia nella Columbia Britannica quando, ad certo punto, si trovò davanti una scarpa da ginnastica. Apparentemente, tutto normale. Solo che quando si avvicinò, notò qualcosa di strano all’interno. Con orrore scoprì, aprendo i lembi del calzino, che c’era un piede mozzato.

Da allora, un certo numero di “piedi mozzati” sono stati portati a riva. Gli arti, successivamente, furono collegati a cinque uomini e una donna e – tre di questi – rimasero di sesso sconosciuto. Nel corso degli anni, sono state diverse le segnalazioni e, troppo spesso si trattava di falsi. Piedi finti forse presi da manichini, che furono ritrovati in varie zone.

Il caso non fu mai completamente chiuso e, le tante, troppe, teorie continuarono a fluttuare intorno a questa storia. Ma soprattutto intorno a chi (e perché) appartenessero i piedi amputati.

4 Casi irrisolti di Cronaca
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L’indagine

Solo molto tempo dopo, la polizia di Vancouver riuscì a identificarli. Nel 2008 – abbinando il DNA rilevato da un arto a quello di un uomo che è stato descritto come suicida – si individuò la prima appartenenza. In un secondo momento, la polizia fu in grado di abbinare altri due piedi a una donna che si credeva fosse morta suicida. In seguito a questi risultati, molti hanno ipotizzato che le parti anatomiche, appartenessero a persone morte suicide da un ponte nella zona. Tuttavia, a causa dell’assenza di altre parti del corpo, alcuni hanno dedotto che i resti provenivano da qualche disastro aereo verificatosi in un’isola vicina. Altri suggerirono, invece, che probabilmente erano le vittime dello tsunami asiatico nel 2004. Deduzione tratta dalla marca delle scarpe prodotta prima di questo periodo. Ad ogni modo, il caso è rimasto senza soluzione, lasciando un groviglio di perplessità.

La storia di Jeanette DePalma

Tutti, nel bene e nel male, abbiamo sentito parlare delle streghe di Salem; tuttavia, in questo caso, le streghe erano di Springfield, nel New Jersey.  Questa storia, iniziò nel 1972, quando un cane riportò a casa l’arto in putrefazione di un essere umano: un avambraccio.

4 Casi irrisolti di Cronaca
4 Casi irrisolti di Cronaca

Il fatto, condusse la polizia a perquisire la zona e, poco dopo, ritrovarono in cima a una scogliera a Springfield il cadavere di una donna. Il corpo è stato identificato come quello di Jeanette DePalma, una sedicenne scomparsa sei settimane prima. Immediatamente, iniziarono a diffondersi voci sulla causa della sua morte. La collina dove è stata scoperta era disseminata di simboli occulti e molti credevano che il luogo del ritrovamento, fosse una sorta di altare sacrificale improvvisato. Gli abitanti del posto, compresi alcuni membri della polizia, incolparono una congrega di streghe, nota come gruppo satanista, che – teoricamente – avrebbe usato DePalma per un sacrificio umano.

I fatti 

A causa di un’alluvione, molti indizi sul caso sono stati distrutti. Tuttavia, alcuni rapporti di giornali locali affermarono che la polizia non fu in grado di determinare la causa della morte proprio perché il cadavere era gravemente decomposto. Avevano anche indagato su un senzatetto locale che era uno dei principali sospettati; ciononostante, non trovarono alcun collegamento con l’omicidio. Per quanto riguarda la teoria occulta, molti credono che DePalma possa aver provocato un gruppo di adolescenti del suo liceo, adoratori di Satana, e nel tentativo di farli redimere ne ha definitivamente provocato lo scontro.

Si dice che fosse coinvolta in un gruppo che aiutava i tossicodipendenti a trovare la fede in Cristo. Il reverendo che dirigeva il team evangelico, teorizzò che fosse stata “scelta” come sacrificio dal gruppo, proprio per questo motivo. Era un sacrificio umano? O questi sospetti hanno aiutato a nascondere il vero assassino? Forse nessuno lo saprà mai.

Lo strano caso di Teresita Basa

4 Casi irrisolti di Cronaca
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Sebbene questo caso sia stato risolto, il modo stesso in cui è stato fatto, rimane un mistero. Se non addirittura un fatto bizzarro. Nel 1977, un’operatrice sanitaria specializzata in medicina cardio-polmonare di Chicago, fu assassinata e ritrovata nel suo appartamento.

Teresita Basa, la vittima, fu rinvenuta sotto un materasso bruciato, insieme a un coltello da macellaio ancora conficcato nel petto. La polizia tentò di rintracciare i gioielli rubati della donna che ovviamente li avrebbero condotti all’assassino, ma senza fortuna. Inoltre, non riuscirono a collegare nessun sospettato al crimine. Si arrivò a un punto tale, che sembrava impossibile trovare l’autore del reato. Questo, fino a quando una donna, Remy Chua, un collega che conosceva a malapena la vittima, divenne involontariamente una delle principali fonti di informazioni.

L’evoluzione

Chua iniziò ad avere frequenti visioni e incubi su Basa. Il primo “incontro” avvenne nello spogliatoio della clinica dove lavorava; accadde che “il volto della defunta” – come riportato dai giornali per sua dichiarazione – le apparve all’improvviso. Dietro la donna si manifestò anche il viso di un uomo. Un evento che si sarebbe poi ripetuto nei suoi sogni.

Chua iniziò quindi a canalizzare “lo spirito” di Basa (come raccontò poi alla polizia); spesso le capitava di ricordare con paura conversando con suo marito. Chua gli raccontò delle apparizioni, iniziate mentre teneva in mano la shirit di Basa; una storia che si concludeva poi con l’omicidio della donna. Descritto alla perfezione dalla stessa.

Affermò che un’inserviente dell’ospedale, di nome Alan Showery – che stava aiutando Basa a sistemare la sua televisione – l’aveva aggredita improvvisamente, uccidendola e dando poi fuoco al suo materasso. Secondo il racconto di Chua, lo spirito è stato persino in grado di fornire i dettagli di ciò che accadde successivamente. L’aggressore, aveva rapinato la donna dei suoi averi e di seguito li aveva dati alla moglie. Il marito di Chua, nonostante il racconto un po’ fuori dagli schemi, convinse la moglie a fornire questi dettagli alla polizia.

Conclusione

Gli inquirenti, all’inizio erano ovviamente scettici, ma dopo una prima indagine, rimasero colpiti dal fatto che la moglie del sospettato indossava diversi – molti – gioielli. Le indagini si fecero insistenti. Tramite la cugina di Basa, furono identificati i preziosi della defunta. La polizia, a questo punto, arrestò Showery che fu condannato a quattordici anni di carcere.

Sfortunatamente, non c’erano prove sufficienti per una condanna più severa. Ma a questo punto ci si chiede: è stato davvero lo spirito di Basa a individuare l’assassino? o forse Chua conosceva alcuni fatti del caso e aveva semplicemente cercato di camuffare tutto con una storia di strane entità? 

Morte in strane oscure: Il caso irrisolto di Tamám Shud