Aggressione di Casamassima: un medico e un infermiere

Aggressione di Casamassima: un medico e un infermiere

Aggressione di Casamassima: nella giornata di ieri 23 febbraio 2021, un medico ed un infermiere di medicina generale sono stati aggrediti sul posto di lavoro. Ora gli inquirenti stanno facendo chiarezza sull’accaduto. Intanto il presidente Anelli, interviene.

Anelli “Aggressione di Casamassima: applicare con rigore le misure previste dalla nuova legge”

Bari, 24 febbraio 2021. “Esprimo solidarietà a nome dell’Ordine dei medici che presiedo al medico di medicina generale e all’infermiere che ieri a Casamassima sono stati vigliaccamente aggrediti sul posto di lavoro. Confido nel fatto che gli inquirenti applicheranno con rigore le misure previste dalla nuova legge sulle aggressioni agli operatori sanitari; che prevede la procedibilità d’ufficio”. Commenta così Filippo Anelli, Presidente dell’Ordine dei medici di Bari e della Federazione nazionale degli Ordini dei medici, l’aggressione di ieri ai danni di un medico e di un infermiere da parte del marito di una paziente.

“Invito inoltre la ASL a focalizzare l’attenzione sulla sicurezza dei medici, anche alla luce delle verifiche effettuate dagli organi inquirenti sulle sedi di guardia medica”. – aggiunge Anelli.
“La tragedia della pandemia aveva riavvicinato medici e cittadini e rinnovato un’alleanza che anni di cattiva organizzazione della medicina territoriale avevano contribuito a rendere fragile. Non vorrei che il tempo degli applausi ai moderni eroi della Sanità fosse già alle nostre spalle. Potremo uscire definitivamente dall’emergenza solo se sapremo riorganizzare la medicina sul territorio, ma anche reinnervare il tessuto sociale di una nuova cultura basata sul rispetto e la fiducia reciproca.” – conclude Anelli.

Fnomceo: intanto via al vaccino dal medico di famiglia

In data 22 febbraio, il presidente Anelli, con una previsione ottimistica dichiarava: “Si apre una nuova fase”; in riferimento alla nuova procedura a favore dell’accordo tra Governo, Regioni e Sindacati che costituisce, soprattutto,  una cornice nazionale per il coinvolgimento dei medici di medicina generale nella campagna di vaccinazione anti-Covid.

Si potrà fare il vaccino nello studio del proprio medico, a domicilio o presso strutture individuate dalle Regioni”. Conclude poi Anelli: Il rapporto di alleanza che lega il medico al paziente; la conoscenza approfondita e costante delle condizioni cliniche del cittadino aiuteranno a raggiungere, in un clima di serenità e fiducia, gli obiettivi fissati dal piano di vaccinazione. Nel rispetto della dignità di ogni persona”.

Ufficio Stampa – Kibrit & Calce
Roberta Franceschetti

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