Barbecue che passione, cresce in Italia la community del Bbq

Barbecue che passione, cresce in Italia la community del Bbq

ROMA – Barbecue che passione, cresce anche da noi la community del Bbq. Un mondo molto diverso da quello che l’italiano medio conosce. Un conto, infatti, è l’arrosto di carne “filtrato” dalla nostra concezione (tendenzialmente salutista e vocata al ‘magro’ a prescindere) e un altro è avvicinarsi a una visione più di stampo americano che intende il processo di cottura come un’autentica forma di cucina. Si riserva ancora più attenzione all’intera filiera, con la preparazione del piatto che può arrivare a richiedere parecchie ore, trasformandosi di conseguenza in una vera e propria arte. Ogni cosa – la scelta del singolo pezzo di carne, la frollatura, la marinatura, gli attrezzi utilizzati etc. – assume così un’importanza fondamentale. Ormai attorno al comparto Bbq ruota una cerchia di appassionati in costante aumento.

E così c’è da fare una riflessione. È indubbio che ormai il vino venga degustato anche in contesti non troppo formali e per i quali non si necessita la giacca e cravatta. Tuttavia, essendo ancora oggi lui l’elemento principe dell’enogastronomia, si porta comunque dietro un bel po’ di snobismo e, diciamolo, anche di puzza sotto al naso. Già la birra non gode della stessa considerazione, e parliamo ovviamente delle birre artigianali, che sono un settore sempre in via di sviluppo nonostante si siano affermate già da diversi anni. Di certo lo scarto tra vino e birra è ancora importante.

Barbecue che passione, cresce in Italia la community del Bbq

Chi si è trovato ad assistere a una presentazione legata alla birra avrà notato che, sia come approccio sia come tipo di abbigliamento, c’è un’atmosfera decisamente più confidenziale. Ciò accade perché la birra richiede comunque un ambiente meno ingessato. Quella stessa situazione la si ritrova nel barbecue. Tra i piatti più gettonati va menzionato senza dubbio il pulled pork, che si realizza con un taglio chiamato Boston butt. Un taglio americano, che in Italia non si trova. Il boston butt, infatti, prende un pezzo di coppa e un pezzo di spalla di maiale, per la precisione il grasso della coppa e il magro della spalla.

In Italia, invece, bisogna scegliere: o coppa o spalla. E solitamente si sceglie la coppa, in quanto più gustosa e più semplice. Anche da questo elemento si evince quanto il nostro Paese sia diverso dallo “spirito” Usa: qui il grasso nella carne viene quasi demonizzato, mentre dall’altra parte dell’Oceano è una risorsa. Questione di punti di vista, certo. E intanto la cultura Bbq si fa largo anche in Italia.