Elisa Lam: una morte che fa ancora discutere

Elisa Lam: una morte che fa ancora discutere

Il 26 gennaio del 2013, Elisa Lam, una turista canadese di 22 anni, si registra all’hotel Cecil nel centro di Los Angeles. Quando il 1° febbraio non esegue il check-out, né tantomeno ha avuto contatto con i suoi genitori, scatta l’allarme. Nello stesso momento viene contattato il dipartimento di polizia del posto. Il 19 febbraio, 20 giorni dopo l’ultima volta che è stata vista, il corpo di Elisa Lam è rinvenuto galleggiante e nudo in un serbatoio d’acqua sul tetto del Cecil Hotel. Il cadavere è stato trovato a causa delle lamentele degli ospiti della struttura che protestavano per via della scarsa pressione dell’acqua. Una coppia ha anche riferito che la stessa usciva densa e scura e che aveva un cattivo sapore.

Secondo il manager dell’hotel, quando Elisa Lam si è originariamente registrata, stava in una stanza con altre ragazze. Ma in seguito è stata spostata in una camera privata a causa delle recriminazioni da parte delle altre ospiti per il suo strano comportamento che destava preoccupazioni.

L’ultima volta che è stata vista, era in un filmato di sorveglianza sull’ascensore dell’hotel. La pellicola mostrava Lam che si comportava in modo ambiguo e particolare, quasi come se si stesse nascondendo. Muoveva anche le mani in modi strani, quasi anormale e appariva come se stesse scrutando qualcuno che era fuori dalla visuale della telecamera di sicurezza.

Elisa Lam: vittima di uno sfortunato evento?

Dopo la visione del filmato a seguito del ritrovamento, in prima ipotesi si pensò che fosse sotto l’effetto di qualche tipo di droga allucinogena. Però gli studi tossicologici hanno riferito che non c’erano tracce di droghe o alcol che avrebbero potuto contribuire alla sua morte.

Elisa Lam, comunque, prendeva quattro diversi farmaci per il suo disturbo bipolare, e ciò si evinse dagli stessi esami che rilevarono i principi attivi dei farmaci che stava assumendo.

C’era anche una teoria che suggerì l’omicidio o che fosse morta per annegamento, ma il rapporto dell’autopsia non mostrava alcuna prova di trauma o di violenza. Fino a qualche tempo fa, nessuno sapeva come fosse stata in grado di accedere al tetto o di arrampicarsi sul serbatoio dell’acqua e chiudere da sola il coperchio da 20 libbre (9 kg circa).

Ma la verità saltò fuori palesemente e fu proprio uno YouTuber a dimostrare come il piano superiore fosse facilmente raggiungibile con una scala antincendio e come il tetto delle cisterne, o meglio la botola incriminata, in realtà non fosse affatto chiusa.

Ma allora, ci si chiede, è solo uno sfortunato incidente? Non è chiaro in realtà

Facciamo un passo indietro. Quello della Lam, è considerato uno dei misteri più discutibili della storia recente. Non è strano che una ragazza, plausibilmente disturbata, sia mandata in giro dalla famiglia come nulla fosse senza accompagnarla? Non è strano che nel tempo trascorso dal check-out nessuno della si sia reso conto della sua assenza?

In base alle telecamere di videosorveglianza poste nell’ascensore, dove diventa virale l’ultimo momento di vita della giovane, Elisa appare molto sconvolta. Si vede nettamente lo stato di agitazione. Schiaccia in maniera compulsiva i tasti dell’ascensore per poi affacciarsi ripetutamente alla porta dello stesso come se volesse controllare qualcuno o nascondersi da qualcuno… o qualcosa!

Tuttavia, le telecamere non hanno mai rilevato nessuna presenza umana o strani elementi, tali da far pensare ad una “presenza” che perseguitava la canadese. Certamente, le indagini avevano rivelato che la giovane soffriva di bipolarismo e dunque fu facile ipotizzare che i disturbi di cui soffriva, comprese le manie di persecuzione, l’avessero portata ad immaginarsi tutto.

Con molta probabilità, una crisi violenta e/o momentanea poteva averle scatenato paura, panico ossessione. La stessa che la portò poi a infilarsi nella cisterna. Inizialmente la cosa inquietante fu pensare a come la Elisa, dato che le cisterne erano ermeticamente sigillate dall’esterno, avesse potuto accedervi così facilmente all’interno. Ma la verità di lì a poco, si evidenziò in un nulla di fatto! in quanto le cisterne non erano completamente chiuse e presentavano – come detto inizialmente – un’apertura in alto dove chiunque avrebbe tranquillamente potuto discendere.

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Elisa Lam, a causa della sua condizione psicologica, si calò nella cisterna proprio per sfuggire ai suoi “demoni interiori”, a una “persecuzione” o, tristemente, per suicidarsi. Ma anche l’ipotesi del suicidio fu bypassata perché sembrerebbe, nonostante i suoi disturbi, che Elisa non avesse mai dato a vedere tale inclinazione, o che lo lasciasse anche solo pensare.

La tragica scomparsa nel 2013, fece il giro dei media. La ragazza, come ripetevano i tabloid, “svanita dopo un viaggio in California e ritrovata morta dentro una cisterna”.

La polizia ha indagato per diverso tempo sull’accaduto. C’erano punti poco chiari su cui si necessitava fare chiarezza. Anche diversi Youtuber con tematiche affini come l’Inspiegabile, hanno trattato diverse volte l’argomento.

Innanzi tutto, come mai la Lam era nuda al momento del ritrovamento del cadavere? Non è dato saperlo

In realtà, ciò che scattò subito all’occhio fu proprio un dettaglio del video. Nel filmato, infatti, la polizia notò che mancava un minuto di girato: rimosso! un minuto che per motivi da accertare, avrebbe potuto far luce sulla morte della ragazza. In un minuto, infatti, può accadere qualunque cosa. Giusto?

Hotel Cecil

Si pensa che l’Hotel per evitare gravi ripercussioni, o cattiva pubblicità abbia volutamente manomesso il filmato. Il Cecil Hotel inoltre non gode di una buona reputazione. Trovandosi in una delle zone più povere degli USA, ha anche un alto tasso di delinquenza che andrebbe a chiarire come mai dal 1927 ha collezionato una serie di disgrazie, come il decesso di 16 persone.

Oltre che, a detta degli ospiti, una serie mai verificata di fenomeni paranormali o maledizioni; o di personaggi, come la Dalia Nera che avrebbero trascorso lì la loro ultima notte, di cui non esiste nessuna prova.

Gli investigatori, a questo punto, si chiedono se, un dipendente dello stesso hotel avesse visto o fatto qualcosa per compromettere in qualche modo la situazione o addirittura aver provocato direttamente la morte della ragazza. Ma sono solo teorie.

60 secondi

Ciononostante, uno spezzone di 60 secondi, ha comunque fatto la differenza sul caso. Paura reale o no? Un apparente mistero che ancora oggi non ha nessuna risposta tangibile. Solo diverse teorie pragmatiche. Il video, ci mostra una ragazza davvero spaventata. I migliori esperti ci dicono da sempre che la psiche può, e lo sappiamo bene, portare alcune persone alla follia più totale.

Per questo è sempre necessario mantenersi ben ancorati a terra! Però il reiterato atteggiamento di Elisa Lam nel video è inquietante. Reale o no, la ragazza – e lo si nota specialmente in un breve frangente – vede qualcosa e si spaventa a tal punto da nascondersi nell’angolo dell’ascensore nel punto in cui, chiunque passasse davanti le porte dello stesso, non poteva notarla se non entrandovi.

Elisa Lam
Elisa Lam: ultimo fotogramma dell’ascensore