Controlli anti Covid in Abruzzo e Molise

Controlli anti Covid in Abruzzo e Molise

PESCARA – Controlli anti Covid in Abruzzo e Molise. Il progressivo ripristino delle attività ordinarie e di movimento della popolazione, che caratterizza la fase 2, determina una rivalutazione delle linee operative perseguite dalle forze di polizia. Ora bisogna soprattutto scongiurare assembramenti e assicurare il rispetto delle misure di contenimento all’interno di esercizi e aziende. In questo momento, è fondamentale.

Ma scendiamo nello specifico. Il Compartimento Polizia Stradale Abruzzo e Molise ha tracciato un breve bilancio dei controlli operati dall’inizio dell’emergenza epidemiologica nei 443 km di rete autostradale e oltre 800 di viabilità ordinaria. L’impegno è stato grande. Senza dubbio.

Controlli anti Covid in Abruzzo e Molise

Un po’ di numeri. Le 6 sezioni provinciali, le 4 sottosezioni autostradali e 10 Distaccamenti di Polizia Stradale hanno impiegato quotidianamente 34 pattuglie in autostrada e 41 sulla viabilità ordinaria, che hanno fino ad oggi controllato su strada 21231 persone, 721 delle quali hanno ricevuto sanzioni per violazione delle normative nazionali e delle ordinanze regionali. Da menzionare, poi, le 728 verifiche effettuate presso pubblici esercizi all’interno di aree di servizio.

Per quanto riguarda Pescara, uno dei centri più colpiti dal virus, riportiamo il messaggio del questore Francesco Misiti, che annuncia rigidi controlli che scatteranno da questo weekend nelle consuete zone di aggregazione giovanile. In azione Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia Municipale:

“Ripartire in sicurezza. Occorre molta attenzione, senso civico e di responsabilità per affrontare la fase 2 dell’emergenza Covid-19, anche e soprattutto nei luoghi della movida, dove i giovani amano ritrovarsi e intrattenersi”.

Non è tutto. Con la riapertura delle attività commerciali, fornite le indicazioni sugli orari di apertura e chiusura e sulle modalità di svolgimento da parte dalle autorità governative nazionali e locali, si pone il problema degli assembramenti in strada, fuori dai locali, tenuto conto che il virus non è stato debellato. Quindi è ulteriormente necessario adottare tutte le misure per scongiurare nuovi contagi. Il rischio di un nuovo lockdown è sempre presente.

Rafforzati i servizi di vigilanza

Per questo motivo il Questore ha disposto il rafforzamento dei servizi di vigilanza e controllo nelle zone della movida, finalizzati alla verifica del rispetto delle prescrizioni vigenti in materia di contenimento e contrasto del Covid-19. Si parla soprattutto del divieto di assembramento, contingentamento, distanziamento sociale e utilizzo dei dispositivi di protezione individuale.

Proprio così. La fase 2, pur con l’abbattimento della diffusione del contagio, richiede che resti alta la soglia dell’attenzione e impone la necessità dell’adozione di misure di prevenzione nei rapporti sociali ed economici che accompagna l’ampliamento delle attività ammesse alla riapertura. Non solo. C’è di più.

A tale necessità, infatti, si affianca quella dei controlli da effettuare in considerazione che l’art. 1 comma 8 del Decreto Legge n. 33/2020 ha mantenuto saldo il divieto di assembramento di persone in luoghi pubblici o aperti al pubblico. Perciò l’accesso e lo stazionamento nelle aree della movida è da condizionare al rispetto del medesimo divieto nonché della distanza interpersonale di almeno un metro. Non bisogna, insomma, abbassare la guardia.