Città del Vaticano: tuteliamo il nostro patrimonio

Città del Vaticano: tuteliamo il nostro patrimonio

C’è molta preoccupazione in riguardo alla sanificazione dei locali e delle chiese dove bisogna evitare danni irreversibili alle opere spesso di inestimabile valore. Un appello arriva direttamente dal Pontificio Consiglio dopo la allarme emerso a seguito della sanificazione, in alcuni casi, troppo violenta fatta a Roma. Dunque dalla città del Vaticano è condiviso un vademecum che spiega dettagliatamente come trattare i manufatti storici e con quali prodotti specifici.

I beni culturali e la città del Vaticano

In particolar modo sono innumerevoli le chiese di Roma che ci permettono di viaggiare nei secoli e nella storia con i loro splendidi arredi. Di conseguenza è importante sensibilizzare i responsabili della custodia di queste strutture per evitare possibili danni causati dall’uso inappropriato di prodotti o da procedure errate. Questo l’obbiettivo del manuale condiviso dalla città del Vaticano per far fronte alla situazione di allarme per il Covid-19. Nello specifico c’è riferimento all’uso di prodotti corrosivi, come candeggina, ammoniaca e detergenti, che generano residui molto pericolosi e quindi non devono essere usati. Dunque su superfici e pavimenti meglio ricorrere a soluzioni idro alcoliche diluite o saponi neutri. Diversamente su oggetti vari privi di interesse storico come ringhiere, pomelli, corrimano, viene consigliata una pulizia più accurata. Quanto al patrimonio mobile bisogna prestare cautela e aver vicino la consulenza di un tecnico nella conservazione dei beni culturali.

Un rinnovato spirito di condivisione

Tutte queste attenzioni sono importanti soprattutto in vista della riapertura al pubblico dei musei Vaticani e delle ville pontificie prevista per il 1° giugno. Si potrà di nuovo visitare in sicurezza questo scrigno d’arte che coniugando tradizione e innovazione custodisce collezioni straordinarie come quelle egizie, etrusche, greche e romane. Ma non solo, anche la Capitale Eterna torna ad aprire i suoi edifici di culto e a parlarci di ieri e di oggi. Quella Roma intima che ci sorprende nella chiesa dei Santi Cosma e Damiano, persa in mezzo ad archi e colonne del Foro romano. E finalmente possiamo tornare a immergerci nella bellezza dell’estasi di S. Teresa del Bernini in Santa Maria della Vittoria. Si rinnova così la magia di una città che continua a stupire ed incantare con la sua storia.