Jack lo squartatore, la vera storia [2 di 7]

Jack lo squartatore, la vera storia [2 di 7]

Jack lo squartatore, le vicende del serial killer più famoso di tutti i tempi.

Siamo al secondo appuntamento, una serie di brutali omicidi che non troveranno mai un nome nè un volto.


Il 9 agosto 1888, tre giorni dopo il delitto, una prostituta di nome Mary Ann Connelly, conosciuta anche come Pearly Poll, si presentò alla polizia dicendo che la notte dell’omicidio era stata in compagnia della vittima e di due soldati del reggimento Coldstream Guards.

Nonostante un tentativo di confronto con tutti gli appartenenti al reggimento che non erano di servizio la notte del 6 agosto, Pearly Poll non fu in grado di identificare con certezza i due uomini e la pista investigativa si perse nel nulla.

I delitti di Whitechapel

Whitechapel Spitalfields 7 omicidi – Buck’s Row, dove fu ritrovata M. A. Nichols – Il corpo di M. A. Nichols.

I delitti di Whitechapel erano di competenza della polizia metropolitana che, fondata nel 1829, era responsabile di tutta Londra ad eccezione della City. L’area di competenza della polizia era organizzata in divisioni, delle quali la H si occupava di Whitechapel. Vi faceva parte anche il detective Walter Dew, che nelle sue memorie scrisse di essere certo che Martha Tabram fu uccisa dallo Squartatore.

Sebbene la donna non fu sbudellata o mutilata, una ferita nell’addome lunga 8 cm e profonda circa 3, poteva essere vista come un tentativo di squartamento; inoltre, la furia dell’attacco andava ben oltre i limiti di un omicidio “ordinario”. Per queste ragioni e data la tipologia della vittima, molti studiosi tendono ora a indicare Martha Tabram come una possibile vittima di Jack.

Jack lo squartatore e Ia diatriba con i criminologi

Corpo di Mary Ann Nichols – foto originale

La maggior parte dei criminologi considerano Mary Ann Nichols, uccisa la notte del 30 agosto 1888, la prima vittima di Jack lo Squartatore. Mary Ann, detta anche “Polly”, era nata a Londra il 26 agosto 1845. Nel 1864 sposò William Nichols, un tipografo, da cui ebbe cinque figli. La relazione, però, non durò a lungo a causa dei tradimenti di William ma anche dell’alcolismo di Polly. I due si separarono nel 1880.

Polly iniziò a prostituirsi e a passare di ospizio in ospizio fino al maggio del 1888, quando trovò lavoro come cameriera a Wandsworth; tuttavia, due mesi dopo fu licenziata per il furto di alcuni vestiti. Andò ad abitare in una locanda in Thrawl Street, dove divideva la stanza con una certa Emily Holland e altre quattro donne.

Polly aveva 43 anni, capelli castani e occhi grigi. Il viso era delicato, con gli zigomi alti e una piccola cicatrice sulla fronte che si era procurata da bambina. Le mancava uno dei denti davanti, caduto durante una rissa.

Whitechapel Road

L’estate del 1888 era stata particolarmente fredda e piovosa e quel giovedì 30 agosto si era scatenato un violento temporale. Polly decise di uscire ugualmente e, alle 23, fu vista mentre percorreva Whitechapel Road.

Dopo aver frequentato un pub, all’una e venti si fermò a scaldarsi nella cucina della casa dove abitava in Thrawl Street. Mandata via dal locandiere perché non aveva i quattro scellini per pagarsi il letto, alle 2.30 incontrò l’amica Emily Holland all’angolo tra Osborn Street e Whitechapel Road.

Polly era molto ubriaca e si reggeva a stento e neanche le insistenze di Emily riuscirono a convincerla a tornare a casa: Polly la rassicurò dicendo che presto si sarebbe procurata i soldi per pagarsi il letto. Le due si separarono.

Polly –  Mary Ann Nichols

Alle 3.40 il carrettiere Charles Cross, mentre percorreva Buck’s Row – una viuzza piuttosto squallida – per andare al lavoro, notò un ammasso nero contro il portone di una stalla e, pensando si trattasse di un telone che poteva essergli utile, si avvicinò. Si accorse così che si trattava del corpo di una donna supina con le gambe allungate e leggermente divaricate, il vestito tirato fin sul petto e gli occhi spalancati.

Accanto giaceva un cappellino di paglia nero ornato di violette. Charles chiamò un altro carrettiere che passava di lì in quel momento, Robert Paul, e insieme pensarono che la donna fosse morta, poiché le mani erano fredde. Tuttavia Paul, toccandole il viso, sentì che era tiepido e, piegandosi sul corpo e tendendo l’orecchio, gli sembrò persino di sentire il cuore battere debolmente. Nell’oscurità non avevano notato le tremende ferite. Dato che stavano facendo tardi al lavoro, i due si allontanarono, decisi però ad avvertire il primo poliziotto che avessero incontrato per strada.

Buck’s Row

Alle 3.44 l’agente John Neil tornò in Buck’s Row, dov’era stato solo mezz’ora prima durante il suo giro d’ispezione e dove non aveva notato nulla di strano, e anche lui scoprì il cadavere. Illuminandolo con la lanterna, si accorse di una lunga ferita alla gola che correva da un orecchio all’altro.

Jack lo squartatore
A street in Whitechapel: the last crime of Jack the Ripper, from ‘Le Petit Parisien’, 1891 (Photo by Stefano Bianchetti/Corbis via Getty Images)

L’agente Thain, passando davanti l’entrata di Buck’s Row, fu richiamato da Neil che gli disse di andare subito a chiamare un dottore; Thain tornò poco dopo assieme al dottor Ralph Llewellyn.

Questi esaminò superficialmente il corpo e la ferita alla gola, concludendo che la donna doveva essere stata uccisa proprio lì non più di mezz’ora prima. Pensò che fosse strano che nessuno avesse udito grida o rumori sospetti, ma probabilmente l’assassino aveva tappato la bocca della sua vittima con una mano, mentre con l’altra le tagliava la gola.

L’ispettore John Spartling, arrivato sul luogo alle 4.30, si accorse che l’addome era stato squarciato e che gli intestini ne fuoriuscivano.

Il giorno dopo, il dottor Llewellyn esaminò accuratamente il cadavere all’obitorio per redigere il certificato di morte. Notò un livido sul lato destro del viso, causato dalla pressione di un dito, e un altro livido sulla parte sinistra del collo. Questi lividi confermarono la tesi del dottore secondo cui l’assassino poteva aver bloccato la testa di Polly prima di sgozzarla.

I tagli erano due ed entrambi partivano da sotto l’orecchio sinistro; mentre uno si fermava a metà della gola, l’altro passava sotto la mascella e arrivava fin sotto l’orecchio destro. Erano anche molto profondi, dato che le vertebre cervicali erano state intaccate dalla lama del coltello.

Il corpo di Polly

Lo squarcio nell’addome partiva dal basso ventre e arrivava fino al diaframma e c’erano altri tre o quattro tagli sul lato destro del corpo.

Tutti i colpi erano stati inferti dallo stesso strumento, un coltello a lama lunga, e il dottore dichiarò che le mutilazioni avevano richiesto circa quattro o cinque minuti e che dovevano essere state effettuate da una persona con una qualche conoscenza di anatomia, poiché aveva colpito con decisione tutte le parti vitali.

Llewellyn, chiamato a deporre durante l’inchiesta successiva, aggiunse che non mancava nessuna parte delle viscere e che non riteneva che la vittima fosse stata aggredita da dietro; più verosimile, che una mano le abbia serrato la bocca e poi sia stato usato il coltello, forse da un uomo mancino, poiché i lividi riscontrati sul volto della donna potevano essere spiegati, appunto, dalla pressione della mano destra.

Jack lo squartatore – Un’omicidio efferato

Il cadavere fu identificato da Emily Holland, che pianse sinceramente sulla sfortuna della povera Polly.

Scotland Yard chiamò l’agente Frederick Gordon Abberline a coordinare le indagini nell’East End; vi aveva lavorato per quattordici anni, così la polizia ritenne di poter fare affidamento sulla profonda conoscenza che Abberline aveva dell’East End e di Whitechapel in particolare.

Jack lo squartatore
Frederick Gordon Abberline

Data la tipologia delle ferite e delle mutilazioni, sono interrogati diversi macellai del quartiere, ma tutti hanno un alibi di ferro; le indagini poi proseguirono tra dormitori, pub e altri ambienti frequentati da prostitute, ma non emerse nulla di rilevante. Per la prima volta la polizia, la stampa e la gente parlarono della raccapricciante possibilità che un maniaco solitario potesse aggirarsi nell’East End e la paura cominciava ad essere palpabile.

Tuttavia, il caso suscitava anche una certa dose di fascino morboso: come avvenne per la morte di Martha Tabram, i cittadini continuarono per diversi giorni ad affollarsi sul luogo dell’omicidio e una folla numerosa partecipò al funerale di Polly Nichols. Il clamore suscitato dal brutale omicidio non era ancora scemato quando, otto giorni dopo, l’assassino colpì di nuovo.

FINE SECONDA parte –  la terza parte su Jack lo squartatore ci sarà sabato 18 luglio.

Jack lo squartatore – di Danilo Borri.

Se hai perso la prima parte leggila qui.