Nightmare: la storia vera dietro Freddy Krueger

Nightmare: la storia vera dietro Freddy Krueger

Nel 1984 Wes Craven presenta al mondo uno dei film horror forse tra i più iconici di tutti i tempi: A Nightmare on Elm Street. E lancia anche uno degli “uomini neri” più conosciuti e spaventosi di sempre, Freddy Krueger, incarnato da Robert Englund. Il paese che fa da sfondo alla pellicola è la piccola e tranquilla Springwood in Ohio. E racconta di un misterioso demone notturno dotato di un guanto con lunghi rasoi che uccide gli adolescenti nei loro sogni. Presentata così potrebbe essere unicamente solo il frutto dell’immaginazione del regista. Tuttavia, nella finzione, c’è sempre un fondo di verità, infatti, l’idea di questa terribile storia prende vita da un evento realmente accaduto.

La storia che ha ispirato Nightmare on Helm Street

Wes Craven, trova illuminazione per il film leggendo un articolo pubblicato sul Los Angeles Times il 26 febbraio del 1981. Racconta la vicenda di un bambino rifugiato, scampato al genocidio cambogiano, che ha il terrore di dormire. Perché è tormentato dalla paura di essere attaccato nei sogni e non svegliarsi più:

Quando finalmente si è addormentato, i suoi genitori pensavano che la crisi fosse finita. Poi hanno sentito delle urla nel cuore della notte! Quando sono arrivati nella sua stanza, era morto. È morto nel bel mezzo di un incubo”!

La storia descritta da Craven al giornale Volture, non è un caso isolato. Dozzine di profughi del sud-est asiatico in America, morirono per ragioni sconosciute nel sonno, durante gli anni ’80. Stranamente, come negli obiettivi di Freddy Krueger, molte vittime sono adolescenti e giovani uomini.

Nightmare

La sindrome della morte notturna

Infatti, i misteriosi decessi avvenivano di solito in soggetti compresi tra i 20 e i 30 anni dell’etnia Hmong. Questa terrificante ondata di morte, spinge i Centers for Disease Control ad iniziare negli stessi anni un monitoraggio. I risultati sono sconcertanti, più di 104 morti con una media di 33 anni, secondo il dottor Gib Parrish, un epidemiologo medico del CDC. Il 98% si è verificato tra le 22:00. e le 8:00 e nel 1981, l’anno di picco di mortalità, 26 uomini spirarono nel sonno. Di solito le vittime venivano semplicemente ritrovate morte. Eppure, in alcuni casi, quando i medici riuscivano ad arrivare rapidamente, i cuori degli uomini stavano fibrillando o si contraevano selvaggiamente. Sono state proposte molte teorie sulle cause, inclusi fattori genetici, anatomici e psicologici, ma nessuna di queste ipotesi si dimostrò papabile. Successivamente, questo disturbo fatale, è stato classificato come sindrome della morte notturna (o sindrome di Brugada).

Una maledizione degli spiriti

Questa terribile storia, resta un mistero sul quale gli investigatori non hanno trovato comunque una spiegazione e, data la quantità dei decessi, sembra impossibile attribuire il tutto alla morte notturna. E, in effetti, nemmeno una spiegazione medica chiara. Molti membri della comunità Hmong, hanno attribuito le morti ad agenti nervini chimici a cui sarebbero stati esposti i soldati rifugiati della guerra del Vietnam. Altri credono di aver ricevuto una punizione dagli spiriti dei loro antenati per aver lasciato la patria. La “minaccia”, di tale misteriosa condanna a morte data ai rifugiati di questa etnia, potrebbe essere ancora più spaventosa del film Nightmare on Elm Street. E ci porta infine ad una riflessione, ossia che il sonno può essere un luogo-rifugio quando la vita ci mette sotto pressione. Tuttavia, la terra di nessuno tra sonno e veglia, può per contrasto presentarci un mondo meraviglioso oppure un terribile incubo dal quale non fare ritorno.