Roland Doe: storia di una possessione demoniaca

Roland Doe: storia di una possessione demoniaca

Il ragazzo di questa storia terrificante, ha il nome di Roland Doe, uno pseudonimo usato nella documentazione omonima, per proteggere la sua vera identità. Il racconto narra che un giorno il giovane, ricevette in regalo una tavola ouija, uno strumento che, a quanto si dice, “spalancherebbe l’abisso di un altro mondo popolato da orribili demoni”.

L’infanzia di Roland Doe

È la fine degli anni ’40 a Cottage City, nel Maryland, una piccola e pittoresca comunità sul fiume Anacostia non lontano da Washington DC. La vita scorre relativamente normale per il quattordicenne Roland Doe, ma questo fino al 1949, quando, la sua amata zia Harriet muore. Dopo questo lutto, la famiglia inizia a notare insoliti eventi nella casa. I mobili scricchiolano, si muovono da soli; di notte sentono graffiare sulle porte. E così via. Le cose, poi, precipitano quando il Roland confessa ai genitori di aver usato la tavola ouija per evocare lo spirito della zia defunta. Nei giorni seguenti i rumori si trasformano in colpi e, subito dopo in passi; pian piano l’orrore inizia a materializzarsi. Finché ad un certo punto, un ritratto di Gesù Cristo appeso al muro, inizia a muoversi e sbattere contro il muro. Il ragazzo a questo punto sembra manifestare segni di possessione. La famiglia si rivolge al pastore Luther Miles Schulze, che, tuttavia, consiglia di consultare un altro prete, qualcuno che abbia familiarità con l’esorcismo.

Il primi tentativi di esorcismo

Roland è curato per la prima volta al Georgetown University Hospital da Edward Hughes, che opera l’esorcismo. Ciononostante, il ragazzo attacca ferocemente il prete e lo ferisce ad un braccio con un ferro della rete del letto e scappa interrompendo il rito. Successivamente entra in scena il prete cattolico Raymond J. Bishop, professore alla St. Louis University, che scrive un registro degli eventi mentre segue il caso. Dopo aver appreso come si è svolto il primo esorcismo, i sacerdoti decidono di fare preparativi dettagliati per quello successivo. Ad assistere Bowdern nell’ala psichiatrica dell’ospedale ci sono due preti: Walter Halloran, William Van Roo. Il giovane è legato a un letto per evitare lesioni a se stesso e agli altri, ma i preparativi non sono sufficienti. La verità che segue è satura di pura angoscia perché il demone che possiede il corpo del ragazzo è instancabile.

Roland Doe

Ultimo atto

È il lunedì di Pasqua del 1949, dopo aver completato i preparativi, i sacerdoti iniziano il processo di esorcizzazione in una stanza isolata dell’ospedale. Durante la cerimonia, Halloran nota che parole e segni compaiono sul corpo del ragazzo e, ad un certo punto, vede la parola MALE materializzarsi. La parola INFERNO dilania le carni del giovane e, la parte dell’esorcismo in cui chiamano i santi, provoca una violenta scossa del letto di Roland. Quello che segue è ancor più angoscioso, il prete Halloran riceve un colpo talmente forte da rompergli il setto nasale. Sono otto i minuti di puro orrore consumati, alla fine dei quali il ragazzo dice, con un tono di sollievo:

“Se n’è andato!”

La stanza in cui ha avuto luogo l’esorcismo, viene stranamente sigillata per impedirne un ulteriore accesso. Il diario di Bishop lasciato in ospedale viene trovato nel 1978, poco prima della distruzione dell’edificio.

Il libro di W. P. Blatty e il film di Friedkin

Il resoconto del medico diventa il punto di partenza per un libro intitolatoPossessed: The True Story of an Exorcism – di Thomas B. Allen.” Il volume ha anche ispirato il popolare film del 1973 diretto da William Friedkin, un classico del cinema horror. Tante le successive polemiche e l’autore dell’esorcista, William Peter Blatty ha voluto raccontare i dettagli dell’esorcismo in un nuovo libro. Blatty ha contattato Bowdern per assistenza, ma Bowdern ha rifiutato, affermando che non voleva perché temeva che l’esorcismo:

“sarebbe stato più imbarazzante e forse dolorosamente inquietante per il giovane”.

L’esorcismo è stato condotto sotto la direzione dell’arcivescovo Joseph E. Ritter, che in seguito diventa cardinale, desideroso di mantenere il caso riservato. Tuttavia, nel diario è celato molto di più di quanto detto sulla difficile situazione di Roland e dei sacerdoti mentre tentavano di esorcizzare il demone. Verità o leggenda che sia, questo racconto ha lasciato molte domande.

by M.D.L.