Salute e Fake News: l’indagine di MioDottore

Salute e Fake News: l’indagine di MioDottore

Salute e Fake News i dati della piattaforma evidenziano preoccupazioni e discrepanze.

Ben il 37% degli italiani non chiede al medico di base informazioni su determinate notizie, spesso “bufale”.

Fatto ancor più grave è che non ammettono di non chiedere delucidazioni.

Le donne sono le più sincere, si informano più frequentemente su una notizia possibilmente falsa. Il dato in percentuale è del 68%. Ovvero circa due terzi.

In Aggiunta, il 34% degli specialisti, asserisce che la loro presenza su piattaforme e App è importante per far fronte ad una o più Fake news. Un buon primo passo per aiutare le persone che, sempre più spesso, sono bombardate di sciocchezze prive di fondamento.

Secondo i medici, vaccini, alimentazione e sessualità sono i temi più soggetti alle false notizie.

Salute e fake News, risponde MioDottore

Milano, 24 novembre 2019 –  Considerate un fenomeno in crescita, le notizie false – soprattutto sulla salute – sono ormai a livelli esponenziali. Questo, per quanto ovvio, con serie ripercussioni sulla società.

MioDottore,  piattaforma leader in Italia e nel mondo specializzata nella prenotazione online di visite mediche; e parte del gruppo DocPlanner, ha coinvolto i propri utenti e i medici affiliati.

L’obiettivo è quello di scoprire se e quanto, gli italiani si imbattono in fake news  in tema di salute e benessere.  Individuando gli ambiti e i canali dove si insidiano più “trappole” e le possibili soluzioni per contrastarle.

Il 37% della popolazione nazionale, non ammette di incappare in fake news sul tema salute.

Inoltre, negli ultimi cinque anni, oltre i due terzi degli specialisti Italiani (77%) ha riscontrato un aumento di pazienti che si sono recati in studio per capire se le notizie che li preoccupavano fossero vere; oppure mendaci.

Purtroppo, solo il 40% dei pazienti ha ammesso di aver verificato con il medico un’informazione; a questa segue il doppio (37%) di consulti avvenuti per constatare la veridicità delle stesse.

Si somma anche la vergogna per non aver saputo “smascherare” con i propri mezzi, un fenomeno che quasi la totalità degli intervistati dice di conoscere.

Tra uomini e donne intervistati, il “gentil sesso” ha confessato di aver coinvolto il dottore per smentire informazioni false. Questo riguarda il 68%. Notizie alle quali avevano inizialmente creduto. Gli uomini, diversamente sono al  32%.

 “BUFALE” sulla salute: Vaccini, alimentazione e sessualità le più colpite

I medici non hanno dubbi. Al primo posto delle fake news, ci sono i “vaccini” tanto contestati negli ultimi tempi. Ben il 77% ritiene che sia questo l’ambito nel quale si presentino maggiori incomprensioni e dubbi. Nonostante spesso il tema, appunto, risulti caldo (e accenda pareri discordanti anche tra i pazienti); questi pongono in cima alla lista altri settori del benessere che generano false notizie.

Altra discrepanza importante, risulta nell’ambito della salute intima. La quasi totalità degli utenti, pare non aver sospetti quando si parla di sesso. Non a caso, solo il 6% dichiara di essersi scontrati in fake news.

I medici però, riportano alta l’attenzione: quasi il triplo di loro (15%) ritiene sia sempre più importante fare chiarezza.

In aggiunta, alimentazione, (tra diete e cibo), sfugge proprio al controllo. Apportando rischi con informazioni tendenziose.

Per farla breve, è indicata come seconda tematica più a rischio bufala, sia dai pazienti sia dagli specialisti.

Web e passaparola: vespaio fake news

I medici, con un’incidenza dell’8%, sono molto critici sotto questo punto di vista: non condividono l’operato dei media. Questi, oltretutto,  scarseggiano nel verificare quanto certe affermazioni siano attendibili. E questo ne aggrava la diffusione.

Gli italiani, la cui percentuale si aggira intorno al 16%, sono piuttosto scettici. Non credono, infatti, che venga fatto abbastanza anche in termini di verifica delle fonti.

Sebbene per i pazienti la rete e i social siano la causa principale della diffusione di fake news. Con una rilevanza del 71% e 72%; anche il passaparola tra amici, parenti e conoscenti è chiamato fortemente in causa.

Si rileva che più della metà degli utenti intervistati, (così come degli specialisti rispondenti entrambi 57%); ritiene che chiacchierare di persona o via chat possa creare lo stesso effetto “valanga” sulla diramazione di false notizie. Anche nel campo della cura della persona.

Ma come far fronte alle fake news nell’ambito della salute?

La metà dei medici (41%) sostiene che la principale lacuna della rete, è il fatto che questa non sia verificata; e quindi impossibile da validare dagli specialisti stessi. Ciò determina a sua volta, che la rete non è un posto sicuro dove cercare informazioni sulla salute.

Coinvolgere le nuove tecnologia e la scienza-tecnologica è considerato un passo fondamentale. In quanto permette una reale integrazione con la società. Questo, considerato come parte integrante della quotidianità delle persone è condiviso ampiamente da molti esperti.

Oltre un terzo degli specialisti (34%) indica la presenza su piattaforme e app che favoriscano il collegamento medico-paziente; come una possibile soluzione al fenomeno, seguita dalla presenza sui social media (13%).

“Da sempre MioDottore si impegna a garantire alle persone un più facile accesso ai medici e alle informazioni verificate e affidabili, per questo la piattaforma mette in collegamento specialisti e pazienti, non solo per prenotare le proprie visite, ma anche per sanare i dubbi che possono sorgere nella vita di tutti i giorni, contrastando così la possibilità di incappare in fake news,”; dichiara Luca Puccioni, CEO di MioDottore. “Con questo obiettivo è nata una funzionalità presente sulla piattaforma MioDottore, ovvero la sezione ‘Chiedi al dottore’, che garantisce una risposta ai propri quesiti sulla salute realizzata da un professionista, entro 48 ore e totalmente gratuita. Inoltre, le domande vengono verificate attraverso un sistema di moderazione e inoltrate ai relativi specialisti che sono disposti a rispondere, così che ogni singolo dubbio riceva riscontri da più di un medico o specialista.”

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