Salute e superstizione: il gioco dei ruoli

Salute e superstizione: il gioco dei ruoli

Salute e superstizione sono un po’ come una medaglia della stessa faccia. Infatti, un gran numero di persone in tutto il mondo, nonostante ci si trovi inoltrati nel XXI° secolo; e nonostante i progressi della scienza per debellare il diffondersi di reiterate sciocchezze, ancora si legano a rituali e/o a contesti fuori di logica. Quasi ironici.

Vi ricordate “la Patente”? Il film di Totò tratto dall’omonimo romanzo di Luigi Pirandello? Lui, che non potendo trovare lavoro, per sopravvivere, si fa gioco degli stessi concittadini. Approfittando sia dell’appellativo ingiustificato, che gli impediva di lavorare; sia degli stessi.

In altre parole, personaggi tragi-comici (stupidi) a tal punto da levarselo di torno con una cospicua somma di denaro. Questo film esilarante, entrato nella storia del cinema, non è che lo specchio di alcuni stravaganti comportamenti.

Salute e superstizione

Ad esempio, stando a svariate informazioni raccolte, in tanti evitano di fare “affari” in determinate circostanze; questo perché temono che in un determinato giorno la “sfortuna” li colpirà.

Ma esaminiamo alcuni meccanismi psicologici alla base del pensiero superstizioso.

Salute e superstizione: una doverosa premessa

Secondo un’indagine, alcune compagnie aeree e, gli aeroporti stessi, saltano abitualmente una tredicesima navata; o la tredicesima porta.

Oppure, cosa che molti non sanno, oltre l’80% dei grattacieli di tutto il mondo, non ha un tredicesimo piano.

Inoltre, molti hotel e ospedali, scelgono di non avere una stanza con il numero 13.

Cosa se ne deduce? Ovviamente che miliardi di persone sono superstiziose.

Una percentuale, non indifferente, degli adulti, sostiene di essere scaramantico. Una parte di loro, asserisce di esserlo, ma senza esagerare.

Fatto, ancor più incredibile è che i giovani, stando alle recenti tendenze, sono più superstiziosi degli adulti; persino più degli anziani. Sarà che per loro l’esperienza li ha resi più saggi.

Altro esempio, a portata di mano, annota che negli Stati Uniti circa il 70% degli studenti, fa affidamento su portafortuna; questo per una migliore performance accademica.

In Italia il dato è sotto osservazione. In effetti, soprattutto in alcune zone del Bel Paese, atti scaramantici o rituali in merito, sono accentuati in misura incredibilmente forte.

E ancora, milioni di persone in Cina pensano che il colore rosso o, il numero 8 porterà loro ricchezza e felicità.

Mentre uno studio sui consumatori di Taiwan, ha dimostrato che gli acquirenti tendono a pagare più soldi. Questo per un minor numero di articoli in un pacchetto; purché il numero di articoli nel pacchetto rappresenti un numero “fortunato”.

La maggior parte delle persone, è consapevole che queste credenze sono irrazionali; eppure le rispettiamo ancora.

Perché lo facciamo? Le superstizioni, così svolgono un ruolo psicologico importante? In caso affermativo, che ruolo è?

Ma soprattutto: Quali sono i meccanismi che spiegano queste credenze illogiche? E in che modo le superstizioni influenzano il nostro benessere mentale?

Un passo alla volta.

Il fascino del mistero

L’effetto ammaliante di queste credenze, fa fare spesso cose bizzarre. Spesso crediamo in esse, nonostante ci rendiamo conto che non possono essere vere.

Perché lo facciamo? Cos’è che ci affascina a tal punto?

Jane Risen, professore di scienze comportamentali presso lo stand dell’Università di Chicago in Illinois; e membro dell’American Psychological Society, ha utilizzato il cosiddetto modello di cognizione a doppio processo. Spiega come avviene la nostra convinzione nelle superstizioni.

Secondo Risen (e altri autori rinomati, come Daniel Kahneman), gli umani possono pensare in modi diversi. Ci sono processi “veloci” e “lenti“.

Nel primo caso è scattante e intuitivo. Mentre il secondo è più razionale; e il suo compito principale è quello di scavalcare il giudizio intuitivo, quando trova errori.

Il modello del doppio pensiero è consolidato; ma nel caso delle superstizioni, Risen suggerisce che il modello dovrebbe subire perfezionamenti.

Il ricercatore osserva che il rilevamento degli errori, non comporta automaticamente la correzione degli stessi.

In altre parole, le persone possono anche rendersi conto che la loro convinzione è sbagliata; ma non fare nulla per modificarla.

Il modello di pensiero veloce e lento” deve consentire la possibilità che le persone possano riconoscere che la loro convinzione non ha senso; ma agire su di essa “. Scrive l’autore.

“Le persone possono rilevare un errore; ma scelgono di non correggerlo. Un processo che definisco acquiescenza“; continua.

Le superstizioni non sono semplicemente una manifestazione della nostra cognizione imperfetta.

A volte le superstizioni offrono una serie di vantaggi.

Salute e superstizione possono alleviare l’ansia

A questo punto è opportuno dire che le “credenze” possono avere un “effetto calmante”. Alleviando l’ansia per l’ignoto; e dando alle persone un senso di controllo sulla propria vita.

Dunque: Salute e superstizione sono correlate?

Questo potrebbe anche essere il motivo per cui le superstizioni sono sopravvissute per così tanto tempo. Ed è lo stesso principio per cui le persone le hanno trasmesse di generazione in generazione.

Inoltre, alleviando l’ansia, possono migliorare oggettivamente le prestazioni.

Ad esempio: Stuart Vyse, autore di Believing in Magic: The Psychology of Superstition ed ex professore di psicologia al Connecticut College, spiega in un’intervista per la British Psychological Society:

“Esistono prove del fatto che le superstizioni positive che migliorano la fortuna forniscono un beneficio psicologico che può migliorare le prestazioni qualificate. C’è ansia associata al tipo di eventi che mettono in evidenza la superstizione”.

In effetti, uno studio che ha esaminato le prestazioni in “giochi di golf, destrezza motoria, memoria e anagrammi”; ha scoperto che “fare gesti” come: tenere le dita incrociate o pronunciare parole, come “rompere una gamba” o “buona fortuna” potenziato le prestazioni dei partecipanti.

Questo meccanismo, seppur psicologico, è mediato da una maggiore fiducia in se stessi.

“Questi benefici prestazionali, sono prodotti da cambiamenti nell’autoefficacia percepita. L’attivazione di una superstizione, aumenta la fiducia dei partecipanti nel padroneggiare le attività imminenti; che a sua volta migliorno le prestazioni.”

Approfondimenti

Un’altra conferma, spiega che le superstizioni fanno “appello” alle persone. In effetti, è possibile sostenete che la superstizione trae il suo maggior nutrimento dalla gente.

Lo evidenzia il pensiero comune alle persone credenti. In altre parole, i vantaggi di portare con sé un portafortuna, ad esempio, supera gli svantaggi di un cosiddetto scenario di esplorazione “a rischio”. Cioè una situazione in cui una persona deve esplorare un ambiente nuovo. O affrontare situazioni diverse.

Secondo alcune riviste, “le superstizioni che implicano il trasporto di piccoli e leggeri amuleti fortunati potrebbero persistere; perché le stesse regole generali di apprendimento per identificare le relazioni causali in altri contesti sono vantaggiose; mentre qui fanno quasi nulla.”

“Allo stesso modo, evitare […] il numero 13 potrebbe imporre un costo relativamente piccolo. Con un vantaggio potenzialmente elevato. Il che potrebbe spiegare perché questa superstizione persista.”

Salute e superstizione, disturbo ossessivo compulsivo: un collegamento complesso.

Eppure, nonostante quanto affermato, esistono dei comportamenti che inducono la società medica ad approfondire l’argomento. In alcuni casi, come riportato da un’intervista in cui si è chiesto l’anonimato, lo stesso rivela di dover impostare la sveglia:

“Almeno 10 volte ogni notte; insieme a mormorare alcune parole rassicuranti”.

Altrimenti, “Sento che accadrà qualcosa di negativo nella mia vita. Non riesco a smettere di impostare la sveglia; finché non mi sento a mio agio. Sono diventato “famoso” per il fatto di arrivare ad impostare la sveglia circa 50 volte prima.”

Sebbene tale abitudine possa sembrare insolita; per alcune persone, che seguono questi comportamenti (rituali), spesso conducono ad altro.

Salute e superstizione: Il DOC

Tuttavia, quindi, i comportamenti ripetuti possono segnalare una condizione più grave; come il disturbo ossessivo-compulsivo (DOC).

“Per me, Salute e superstizione s’incrociano nel DOC”, ha detto un’altra persona intervistata da MNT . “Faccio il ‘pensiero superstizioso‘ quando sono alle prese con il disturbo ossessivo compulsivo; dove credo che, fare o pensare, che qualcosa farà accadere o meno qualcosa”.

Una ricerca consolidata, espone ad esempio di “compulsioni eseguite in risposta a ossessioni“. Insieme a “lavaggio eccessivo delle mani. Bagno o toelettatura ritualizzati; controllo di comportamenti, rituali mentali. Necessità di ripetere attività. Rileggere testi, [e] comportamenti di accaparramento“.

Tuttavia, si è discusso molto sulla questione. Cioè se il DOC e le superstizioni condividano un continuum. Molti ricercatori lo suggeriscono. Rilevando che superstizioni e disturbo ossessivo compulsivo, utilizzano aree cerebrali diverse.

Il DOC e le superstizioni, condividono molti tratti sovrapposti, come l’esecuzione di “rituali” per impedire i danni.

Alcuni studiosi hanno definito abitudinari “metodi disadattivi per tentare di ottenere il controllo in situazioni incerte“.

Tuttavia, è importante ricordare che, sebbene sembri esserci una connessione stabilita tra superstizione e DOC, ci sono discrepanze nei risultati dei vari studi. 

Tracciare il confine tra superstizioni e disturbo ossessivo compulsivo è una questione sfumata. Oltre che complessa. Quindi secondo le équipe che si occupano del fenomeno, gli operatori sanitari dovrebbero gestire il dato, con competenza e sensibilità.