Serial killer americani famosi: 11 nomi disumani

Serial killer americani famosi: 11 nomi disumani

Serial killer americani famosi.

Quello di oggi è un argomento che appartiene ad una dimensione contorta e intricata.  Un luogo dove la logica e il ragionamento comuni non hanno sede e dove l’oscurità e l’abisso viaggiano ai confini della mente umana. In questa voragine terribile, cuore e cervello non esistono. La mente è priva di razionalità, una sorta di libido ai limiti della perversione.

Qui le azioni e reazioni sono interconnesse a uno stato mentale misterioso e al contempo spaventoso. Ma perché quando si parla di serial killer, le reazioni altalenanti di disgusto e interesse fomentano tanta curiosità? Probabilmente, analizzando l’insieme, il personaggio che vediamo, per quanto terrificante, suscita nella mente umana una sorta di fascino inconscio e grottesco che spinge l’individuo a porsi domande, nel bene o nel male.

Spesso però, la vera motivazione è capire il meccanismo caratterizzante dietro molti di essi che, dalle loro facciate apparentemente normali (che suggeriscono di essere persone ordinarie e rispettose) contrastano nettamente con la natura orribile dei loro omicidi. In effetti, i comportamenti adottati dai serial killer vanno da quelli atroci (aggredire sessualmente le vittime prima di ucciderle) a quelli da incubo (cannibalizzare i corpi delle vittime) fino a quelli assolutamente inimmaginabili.

Abbiamo parlato in passato, di alcuni serial killer, come John Wayne Gacy (Pogo il Clown) di Jack lo Squartatore, una storia terribile che per le sue innumerevoli atrocità ha richiesto ben sette suddivisioni, e ancora l’indimenticabile (non in senso positivo) Zodiac. Tuttavia, oggi, affrontiamo altri nomi che hanno segnato tristemente un’epoca.

11 Nomi che hanno fatto tremare una nazione: i più famosi serial killer americani

1.Ted Bundy

Ted Bundy si adatta perfettamente al profilo dell’uomo normale, tranquillo (anche di bell’aspetto) con un secondo lavoro da sadico. Tra il 1974 e il 1978, ha rapito e ucciso almeno 30 donne, (o perlomeno sono quelle che ha dichiarato e che la polizia ha trovato). Abile e crudele, Bundy fingeva di essere un disabile o, una figura appartenente alle autorità per attirare le vittime ignare nella sua trappola. Poi le stuprava, le torturava, le uccideva e le smembrava. La cattiveria e l’omicidio non gli impedirono, tuttavia, di essere “sentimentale”: Bundy conservava le teste mozzate delle sue vittime, come ricordo. Sarà giustiziato il 24 gennaio 1989, tramite sedia elettrica.

2. Aileen Wuornos

Probabilmente la più nota serial killer donna di tutti i tempi, Aileen Wuornos uccise almeno sette uomini nel periodo in cui lavorava come prostituta, tra il 1989 e il 1990. Divenne ancor più famosa quando Charlize Theron si trasformò completamente per interpretarla nel film Monster del 2003, un ruolo che le è valso l’Oscar come miglior attrice. Il film uscì un anno dopo l’esecuzione della stessa, tramite iniezione letale.

 

3. Henry Lee Lucas

Un altro prodotto di un sistema giudiziario imperfetto, è Henry Lee Lucas rilasciato dal carcere, dopo aver ucciso la propria madre, nella notte dell’11 gennaio 1960. Era scoppiata una violenta lite, probabilmente a causa di una donna che questi voleva sposare, ma la madre non approvava. In seguito, avrebbe ucciso almeno 350 persone in 20 anni; anche se lui stesso affermò di essere stato coinvolto in circa 600 omicidi.  Considerato il più grande – per numero di vittime – serial killer di tutti i tempi, fece solo un’affermazione in merito all’omicidio della madre:

se lo meritava”. 

In realtà la questione di Lucas ebbe risvolti inaspettati, in quanto un giornalista investigativo del The Dallas Time Heral, Hugh Aynesworth, pubblicò un articolo nel quale aveva sottolineato come non tutti gli omicidi di Lucas, fatta eccezione per quello della madre e altre due vittime, potevano ritenersi compiuti dallo stesso perché fisicamente, non poteva essere stato in più posti contemporaneamente; inoltre si era recato più volte a trovare il detenuto e questi in più di una circostanza aveva sottolineato come, in realtà, molte delle cose che aveva dichiarato in udienza, erano inventate oppure frutto di sollecitazioni da parte degli investigatori che premevano affinché il caso venisse chiuso con una certa velocità. Così, l’allora governatore del Texas, George W. Bush, decise di commutare la pena di morte in ergastolo. Era il 26 giugno 1998. Harry Lee Lucas, morì nel 2001 in seguito ad un arresto cardiaco.

 

4. Ed Gein

Sebbene il numero di vittime di Ed Gein sia piuttosto basso rispetto ad altri personaggi presenti in quest’articolo – riconosciuto colpevole solo di due omicidi – la natura assolutamente malata dei suoi crimini, lo rende uno dei più noti serial killer della storia. Dopo la morte della madre, Gein iniziò a dissotterrare dal cimitero donne che le somigliavano e a confezionare un abito con le loro pelli. In seguito, la polizia scoprì un vero e proprio museo di parti del corpo in casa sua, con mobili rivestiti di carne umana, ciotole fatte con teschi e persino una cintura fatta di capezzoli umani.

Questa storia vi ricorda qualcosa? Ebbene sì. Ed Gein e la sua macabra storia ispirarono il personaggio di Buffalo Bill ne “Il silenzio degli innocenti“, con Jodie Foster e Anthony Hopkins del 1991 e non solo. Si dice che abbia ispirato altri due famosissimi personaggi di fantasia: Norman Bates di Psycho, e Leatherface de Il massacro della motosega.

5. Andrei Chikatilo

Andrei Chikatilo era nato in Ucraina, ma divenne noto in America come il “Macellaio di Rostov”, dopo essere stato riconosciuto colpevole di aver ucciso almeno 52 donne e bambini tra il 1978 e il 1990. In seguito, in un’intervista, rivelò che riusciva a provare soddisfazione sessuale solo quando pugnalava una donna o un bambino, cosa che ha scoperto con la sua prima vittima documentata, una bambina di nove anni. La storia completa qui.

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6. Gary Ridgway

Conosciuto come il “Green River Killer“, Gary Ridgway è stato condannato per 49 omicidi, diventando così il più prolifico serial killer americano (sulla base degli omicidi confermati). Negli anni ’80 e ’90, Ridgway attirava donne e ragazze mostrando loro una foto di suo figlio e poi le strangolava, prima di gettare i loro corpi nel Green River, nello stato di Washington. Fu condannato al carcere a vita, 49 ergastoli da scontare; si trova tuttora nel Penitenziario Statale di Washington a Walla Walla.

7. Pedro Lopez

Pedro Alonso Lopez, di origine colombiana, è stato accusato di aver violentato e ucciso più di 310 ragazze (il numero non è stato accertato) in tutto il Sud America (in Colombia, Perù ed Ecuador), fatto che gli è valso il soprannome di “Mostro delle Ande“. Nel 1980, Lopez ha condotto la polizia alla tomba di 59 delle sue vittime, tutte bambine di età compresa tra i 9 e i 12 anni. Nel 1998 è stato rilasciato da un ospedale psichiatrico per buona condotta e ancora oggi, è in libertà.

Lopez era stato rilasciato una prima volta il 31 agosto 1994, ma arrestato nuovamente come clandestino e rilasciato ancora nel 1998 . Violò i confini colombiani, infatti la polizia lo trovò in Ecuador, e lo allontanò per l’ennesima volta. Poi nel 2002 fu di nuovo accusato di omicidio, ma fece perdere le sue tracce, nessuno sa dove sia, se sia vivo o morto. Oggi avrebbe 75 anni. C’è da chiedersi, tra gli omicidi e il suo rilascio cosa sia più terribile.

8. David Berkowitz

Meglio conosciuto come il killer della calibro 44, David Berkowitz ha terrorizzato New York dall’estate del 1976 all’estate del 1977,.uccidendo sei persone e ferendone altre sette con un revolver calibro 44. Dopo le sue sparatorie, inviava lettere alla polizia, deridendola e annunciando altre vittime. Quando fu finalmente catturato e incriminato per otto omicidi,. Berkowitz affermò di aver obbedito agli ordini del cane del suo vicino Sam, Harvey, che secondo lui era posseduto da un demone.

Infatti, a seguito dell’arresto, fu anche accusato di satanismo. La sua è una vicenda intricata, tanto che ancora oggi si sospetta che qualcun altro fosse coinvolto negli omicidi. Venne condannato a sei ergastoli per omicidio plurimo, il 12 giugno 1978. Attirò molto la curiosità dei media, che accrebbero la sua ingiustificata notorietà. Lo stato di New York, fu costretto a legiferare quelle che oggi si conoscono con il nome di leggi “figlio di Sam” (Son of Sam) che servivano per impedire ai criminali di trarre profitto dalla mercificazione della propria vita.

9. Dennis Rader

Un altro fan dell’invio di note ironiche alle forze dell’ordine è stato Dennis Rader. Ha ucciso almeno 10 persone tra il 1974 e il 1991 a Wichita e dintorni, in Kansas. Conosciuto come il “BTK” (Bind, Torture, and Kill tr. Lega, tortura e uccidi), o come lo Strangolatore BTK, Rader condusse la polizia alla sua stessa cattura, inviando loro un floppy disk che conteneva prove cruciali sulla sua colpevolezza. Fu condannato a 10 ergastoli, da scontare nella prigione di El Dorado Correctional Facility. Rader “voleva notorietà”, confessò gli omicidi sostenendo di non esserne assolutamente pentito. La sentenza, del 18 agosto 2005 fu di 175 anni (dieci ergastoli), in isolamento; nel 2006 per buona condotta gli fu concesso l’uso della tv e la possibilità di leggere libri o riviste. Durante l’ammissione di colpa, BTK fu glaciale, impassibile … uno sguardo come il suo non si dimentica facilmente.

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10. Jeffrey Dahmer

Foto di Curt Borgwardt/Sygma via Getty Images

Il nome di Jeffrey Lionel Dahmer è praticamente “sinonimo” di cannibalismo. Passato alla storia come il cannibale di Milwaukee, è noto per aver smembrato e mangiato le sue vittime dopo averle uccise. Uno scempio di tale brutalità da essere oggi sia oggetto di studi psichiatrici, sia personaggio “guida” di trame particolarmente truci. Inoltre, ad aggravare un profilo già terribilmente segnato, l’aggiunta di un altro agghiacciante dettaglio che lo annovera come necrofilo.

Negli ultimi anni, insieme a vari documentari, il profilo psichiatrico di Dahmer ha fatto discutere, ed ha coinvolto diverse ricerche interpretative, tra cui lo sviluppo di un film,  dove un  inquietante e convincente Jeremy Renner, descrive perfettamente come Dahmer aggrediva e torturava le vittime; o come praticava ai corpi un foro nella testa nel tentativo di creare schiave sessuali simili a zombie. Il cannibale di Milwaukee sarà condannato nel 1992 a 17 ergastoli che non sconterà, perché due anni dopo la sentenza verrà ucciso da Christopher J. Scarver, un detenuto, affetto da schizofrenia.

11. Richard Trenton Chase

Conosciuto come il “Vampiro di Sacramento“, Richard Trenton Chase ha veramente di che far rabbrividire. Iniziò a bere dapprima il sangue di piccoli animali, come conigli e uccelli; talvolta mescolando i loro organi con la Coca-Cola per ottenere un intruglio che probabilmente richiamava le viscere umane. Fu rinchiuso in un ospedale psichiatrico, ma una volta rilasciato, Chase passò a bersagli umani. Gli animali non lo stimolavano più. Con le sue vittime praticava sia la necrofilia che il cannibalismo, spesso smembrandole e bevendo il loro sangue. Nel corso di un mese, nel 1977, Chase uccise sei persone in California ma poi, venne catturato nel massacro di un’intera famiglia, nel 1979. Più tardi, nello stesso anno, arrivò la condanna a morte, ma si suicidò in cella un anno dopo, sconfiggendo, “così per dire”, il sistema giudiziario. La storia completa qui.